Come definito dai Reg. CE 834/07 e 889/08 e loro successive modifiche e integrazioni gli operatori che scelgono di adottare il metodo di produzione biologica devono sottostare a una rigida regolamentazione per poter utilizzare nelle etichette dei loro prodotti il marchio biologico europeo. Per assicurare che le imprese rispettino tutti gli obblighi, i due regolamenti istituiscono un apposito sistema di controllo e certificazione.
Chiunque operi nel settore biologico è soggetto ad almeno un’ispezione completa all’anno, per assicurare che sia conforme alla regolamentazione; il numero delle ispezioni aumenta con l’aumentare delle dimensioni dell’azienda e in relazione ad aspetti più tecnici stabiliti dalle norme europee e nazionali. Parte delle ispezioni dev’essere a sorpresa, ad almeno il 10% delle aziende vanno prelevati campioni da sottoporre ad analisi.
Questa attività di controllo e certificazione è supervisionata e coordinata da ogni Stato Membro, che deve individuare un’autorità competente (in Italia è il ministero delle Politiche agricole) responsabile del sistema di controllo e della sua vigilanza per assicurare la conformità agli standard stabiliti dalla regolamentazione europea.
Organismi di controllo e certificazione – ITALIA
L’Italia, come la maggior parte dei paesi europei, ha scelto di affidare i controlli e la certificazione degli operatori biologici non ad autorità di controllo pubbliche, ma a organismi privati autorizzati dopo un’istruttoria che ne abbia accertato competenza, indipendenza e terzietà. Gli organismi devono essere accreditati in base alla norma internazionale ISO65 che, in tutto il mondo, disciplina i sistemi di certificazione.
Nel 1995 con il DL 220/95 lo stato italiano ha definito ruoli ben precisi a carico dell’amministrazione centrale (ministero delle Politiche agricole) e periferica (Regioni, Province Autonome), cui regolare, sovrintendere e vigilare sul sistema.
Tutti gli organismi privati e le autorità di controllo operano sotto la supervisione e in stretta collaborazione con le autorità europee competenti.
A oggi in Italia sono autorizzati 14 organismi di controllo e certificazione, che operano su tutto il territorio nazionale; altri 3 sono autorizzati solo per la provincia di Bolzano. Sette dei 14 aderiscono a FederBio e controllano oltre il 94% degli operatori biologici italiani; sono Bioagricert srl, Bios srl, CCBP srl, ICEA, QCertificazioni srl, Sidel CAB srl e Suolo e Salute srl.
Attività degli Organismi di controllo e certificazione
Gli OdC devono effettuare almeno una volta all’anno un controllo fisico completo di ciascun operatore, oltre a ulteriori visite supplementari. Le ispezioni sono effettuate a tutti i livelli della filiera di produzione biologica (produzione vegetale, allevamento, trasformazione, distribuzione e importazione), garantendo al consumatore la certezza che il cibo biologico acquistato è stato prodotto secondo le rigide regole europee.
Per escludere il ricorso a tecniche non conformi o contaminazioni di prodotti non autorizzati, gli OdC sono tenuti a prelevare campioni da sottoporre ad analisi presso laboratori accreditati espressamente autorizzati dal MiPAAF

Dal 2001 le modalità con cui esercitare l’attività di verifica si basa in tutta Europa sul concetto di “Analisi del Rischio”, considerando:

  • la valutazione generale del rischio di inosservanza dei regolamenti europeo
  • i risultati dei precedenti controlli;
  • la quantità dei prodotti interessati;
  • il rischio di scambio di prodotti.

Un po’ di numeri – FederBio
Dei quasi 60.000 operatori biologici Italiani 51.802 (dati al 31/12/2015) sono controllati dai soci FederBio, così suddivisi:
38.535 agricoltori biologici
6.441 trasformatori di prodotti biologici
6.482 agricoltori che trasformano i propri prodotti biologici (vino, formaggi, marmellate, olio…)
307 operatori che oltre all’attività di produttore e/o trasformatore si occupano anche di importazione di prodotti biologici da paesi terzi
37 operatori che si occupano di acquacoltura biologica
Su questi operatori gli OdC FederBio hanno effettuato 68.669 verifiche ispettive pari a 1,32 visite/operatore/anno. Tali verifiche sono suddivise tra gli operatori sulla base dell’analisi del rischio e mediamente sono state così realizzate:
agricoltori biologici: 1,23 visite/anno
agricoltori trasformatori: 1,56 visite/anno
trasformatori: 1,6 visite/anno
importatori: 2,82 visite/anno
acquacoltura: 1,57 visite/anno
Le visite comportano sopralluoghi in campo, presso le strutture e magazzini degli operatori, verifiche del bilancio di massa e dei documenti contabili, eventuali prelievi di campioni.
Nel 2015 gli OdC aderenti alla Federazione hanno effettuato 7.254 analisi, che hanno riguardato il 14% degli operatori controllati.
Le analisi che hanno presentato positività, anche dovute a contaminazioni accidentali, hanno portato a una soppressione delle indicazioni “biologiche” dai prodotti.
Tutta questa attività di controllo ha permesso di identificare e allontanare produttori e prodotti non conformi ai regolamenti
Per valutare complessivamente l’affidabilità degli operatori biologici italiani si riportano i dati dell’attività di controllo di ICQRF che confronta le non conformità sui settori dei prodotti biologici, dei prodotti a denominazione protetta e dei vini a denominazione di origine evidenziando come il settore biologico sia il meno difettoso.