Il MiPAAF ha formalizzato oggi (5 agosto) l’accordo raggiunto durante il tavolo tecnico con FederBio, dopo una lunga vertenza, che ha visto anche il ricorso al TAR del Lazio da parte della Federazione e di alcuni agricoltori biologici per l’abrogazione di alcune norme del DM attuativo nazionale per l’applicazione del Regolamento europeo sul bio
Con una nota circolare a firma del Capo Dipartimento Rasi Caldogno il MiPAAF ha trasmesso ieri alle Regioni e a tutte le organizzazioni del settore le nuove indicazioni relative alla normativa nazionale sulle rotazioni delle colture, obbligatorie per gli agricoltori biologici secondo i principi stabiliti dal Regolamento europeo, ma limitate in maniera significativa dal Decreto firmato dal Ministro Zaia a fine 2009. Contro questo decreto, la cui applicazione è scattata lo scorso luglio, FederBio ha avviato nei mesi scorsi una vertenza avanti al TAR Lazio per la quale è stato recentemente avviato un tavolo tecnico fra gli esperti della Federazione e l’ufficio competente del Ministero. L’accordo raggiunto è stato quindi formalizzato con un provvedimento del MiPAAF che rende finalmente chiara e agevole la normativa nazionale per gli agricoltori biologici, ridando così serenità e buone prospettive a interi comparti della produzione biologica nazionale.
“E’ un segnale importante che dimostra come il clima al Ministero delle Politiche Agricole è cambiato – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – spostando finalmente l’attenzione sulla tutela degli interessi reali delle imprese che rendono forte e competitivo il biologico italiano in Europa e nel Mondo. Le norme contenute nel Decreto dello scorso novembre rischiavano di mettere in ginocchio comparti strategici per l’intero settore, come quello sementiero specializzato, e fondamentali per il ruolo leader di Paese produttore e esportatore che ha l’Italia nel biologico come quello orticolo. Inoltre si erano create condizioni di disparità inaccettabili fra agricoltori biologici che aderiscono ai Piani di sviluppo rurale di alcune regioni e quelli di tutte le altre, con possibili ricadute anche sulla gestione dei contributi europei. Con queste nuove disposizioni si torna nuovamente a fare impresa senza per questo venire meno ai principi dell’agricoltura biologica, sanciti in maniera chiara nel nuovo Regolamento europeo. L’augurio è che da ora in avanti non sia più necessario ricorrere alla magistratura per avviare una concertazione che dovrebbe, invece, essere una prassi normale nell’attività del Ministero – ha concluso il Presidente di FederBio”.
Le nuove disposizioni entrano in vigore immediatamente.