Carta del biologico di Bergamo

Il modello biologico per una produzione agricola e un consumo sostenibili

Considerato che:
• la fame nel mondo torna a crescere dopo aver segnato un costante declino da oltre 10 anni, dato che ancora oggi secondo la FAO 815 milioni di persone, l’11% della popolazione globale – in particolare bambini – si trovano in situazioni di insicurezza alimentare e gli obiettivi riguardanti la riduzione della fame sono messi alla prova da problemi di accesso, infrastruttura, clima, macroeconomia e stabilità politica. Inoltre i sistemi sanitari nei Paesi avanzati sono in crisi per l’aumento delle malattie legate all’alimentazione, obesità e diabete in primis, oltre alla resistenza agli antibiotici (dovuta anche al sistema alimentare e zootecnico convenzionale);
• malgrado l’imprevedibilità di fattori quali il cambiamento climatico, la perdita di raccolti e la volatilità dei prezzi alimentari – che nessun modello di produzione può ancora controllare – l’agricoltura biologica rappresenta una delle innovazioni chiave in campo agricolo e alimentare dell’ultimo secolo, basata su un approccio ecosistemico, socialmente inclusivo ed economicamente e ecologicamente resiliente per la produzione di alimenti e materie prime rinnovabili; il suo successo globale è dimostrato dai 2.4 milioni di operatori (2015) in 179 Paesi che partecipano alla produzione di alimenti impiegando risorse locali, riducendo la dipendenza da fattori di produzione esterni e aumentando la propria resilienza a shock esterni e calamità naturali;
• l’agricoltura biologica è basta sull’approccio agroecologico e rappresenta il modello più avanzato e efficiente di applicazione dei principi dell’agroecologia alla produzione agricola anche nei Paesi del G7
• i Paesi del G7 rappresentano una realtà importante e guida a livello globale per il successo e lo sviluppo del modello agricolo biologico, come dimostra la crescita dell’agricoltura biologica negli ultimi 10 anni con un incremento del 57,8% per complessivi oltre 7,4 milioni di ettari.1

Willer, H. and Lernoud, J.(Eds) (2017) The World of Organic Agriculture – Statistics and Emerging Trends, FiBL and IFOAM Organics International, 2017; Canada Organic Trade Association, Current status of the Canadian Organic Sector, 2017

Preso atto che:
• porre i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU al centro della strategia economica globale può generare crescita inclusiva e aumentare la produttività e che, solo nel settore agroalimentare, potrebbero essere generati 2.300 miliardi di dollari ogni anno principalmente attraverso la riduzione dello spreco alimentare lungo la catena del valore, il potenziamento dei servizi ecosistemici dell’agricoltura e delle foreste, la stabilizzazione dei mercati dei prodotti alimentari nei Paesi a basso reddito. Risultati che potrebbero essere potenziati attraverso la transizione al modello biologico;
• nei Paesi del G7 vi sono fra le migliori competenze, esperienze e infrastrutture di ricerca, formazione e impresa nel settore biologico, oltre ai sistemi normativi e di certificazione più avanzati a livello globale;
• già attualmente i Paesi del G7 rappresentano il 79% del mercato di consumo globale dei prodotti agricoli biologici, con un potenziale di crescita stimato nel 60% nei prossimi 5 anni che può trainare la transizione al modello biologico a scale globale;

Consapevoli che:
• durante EXPO Milano 2015 l’Organic Action Network ha raccolto suggerimenti e osservazioni tramite le 244 organizzazioni aderenti in rappresentanza dei movimenti a indirizzo etico e ambientale, nonché mediante una pubblica consultazione online, tre eventi tematici su ecologia, salute e cambiamento climatico, arrivando a redigere e consegnare al ministro Martina la Carta del Biologico di EXPO Milano 2015 nei cui contenuti ci riconosciamo ancora pienamente;

Chiediamo alla Presidenza italiana del G7 agricoltura di farsi portatrice nei confronti dei ministri dell’agricoltura dei Paesi del G7 della necessità di:
• inserire e sostenere la transizione al modello agricolo biologico fra le strategie messe in campo dalle politiche agricole dei Paesi per conciliare sostenibilità economica, ambientale e sociale e favorire un’economia circolare;
• considerare il modello agricolo biologico come approccio efficace e efficiente per il contrasto al cambiamento climatico, la tutela della biodiversità e della fertilità dei suoli agricoli e della salute pubblica;
• sviluppare una cooperazione in ambito scientifico, normativo e commerciale che favorisca lo sviluppo delle conoscenze e delle tecnologie nell’ambito del settore agricolo biologico e migliori le performance grazie all’adozione di best practices, aumenti le garanzie di integrità del mercato e incentivi gli scambi commerciali sulla base di standard normativi sempre più armonizzati e rispondenti ai principi dell’agricoltura biologica;
• favorire lo sviluppo di comuni progetti di ricerca e trasferimento tecnologico, incoraggiare il dialogo internazionale, specialmente tra giovani ricercatori, sostenendo adeguatamente network e piattaforme internazionali dedicate all’agricoltura biologica;
• creare sinergie tra progetti di formazione, ricerca e sviluppo per i giovani al fine di favorire insediamento di nuove imprese biologiche e per trasformare la vera agricoltura sostenibile in una carriera allettante e economicamente praticabile;
• rafforzare il dialogo internazionale, soprattutto con i paesi in ritardo di sviluppo, al fine di favorire lo sviluppo dell’agricoltura biologica come modello di agricoltura sostenibile che favorisce la resilienza delle popolazioni locali, specialmente dei giovani e delle donne, in contrasto ai cambiamenti climatici e alla insicurezza alimentare;
• avviare percorsi di riconoscimento dell’agricoltura biologica come bene comune per il ruolo svolto dagli agricoltori nella tutela e salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e del paesaggio rurale.

Bergamo, 12 ottobre 2017

Gli atti del G7

IFOAM Organics International – D. Gould

 IFOAM EU – E. Cuoco

 CIHEAM Bari – M. Raeli

 OF&G – S. Jacobs

 BIOLAND – D. Battisti