FederBio, l’organizzazione più rappresentativa del settore, e l’Azienda Regionale Agricola di Alberese, una delle più grandi aziende regionali italiane situata nel Parco della Maremma, che opera per tutelare e sviluppare un modello di agricoltura biologica di qualità ed ecocompatibile, hanno siglato un protocollo d’intesa con l’obiettivo primario da un lato di diffondere modelli di agricoltura biologica di qualità ed ecocompatibile e dall’altro di sensibilizzare il settore agricolo, con particolare riferimento a quello biologico, agli attuali scenari energetici e alle possibilità operative di produzione di energia da fonti rinnovabili, nell’ottica di identificare e promuovere filiere sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico.La collaborazione tra FederBio e l’Azienda Regionale Agricola Alberese vuole quindi sviluppare programmi e progetti nell’ambito della ricerca e dell’innovazione tecnologica, della sperimentazione, della formazione e della promozione in materia di agricoltura biologica basati su una gestione sostenibile del territorio, delle risorse naturali e della biodiversità.L’azienda Agricola condivide con il Parco Regionale della Maremma parte del patrimonio naturalistico e tutti gli ecosistemi della zona: dal mare alle pinete, dalla costa scoscesa fino alle aree umide, dal pascolo ai campi coltivati e si distingue per la capacità di salvaguardare le tradizioni, le peculiarità territoriali e soprattutto l’ambiente che la ospita. Uno degli aspetti più importanti della produzione aziendale è proprio la coltivazione secondo il metodo biologico, che interessa quasi completamente la superficie dell’azienda.“Queste caratteristiche fanno sì che Alberese possa diventare un prototipo di eccellenza e un laboratorio per sperimentare e sviluppare progetti e acquisire know-how sull’agricoltura biologica, sulla conservazione della biodiversità rurale e selvatica e sulla sostenibilità ambientale ed energetica, da poter trasferire e replicare in altre realtà agricole sul territorio nazionale – commenta il Presidente di FederBio Paolo Carnemolla – In particolare, le specificità dell’Azienda e dell’intero territorio della Bassa Maremma, in cui i processi di produzione e di trasformazione certificati biologici e tutelati per la loro tipicità regionale risultano consolidati e preponderanti, sembrerebbero avere tutti i requisiti per l’istituzione del primo distretto biologico italiano, così come definito dal Testo unificato adottato dalla Commissione per i Disegni di Legge n. 1035, 1115. Il tema dei distretti biologici e di una rete tra i medesimi  rappresenta uno degli argomenti più dibattuti, anche a livello internazionale. La Federazione promuove lo sviluppo dei Distretti biologici, consapevole del fatto che il biologico ha bisogno di integrarsi su territori in cui ci siano sia particolari valori ambientali e naturalistici sia quantità di prodotto e siano possibili quindi economie di scala tali da creare realmente modelli alternativi all’agricoltura convenzionale. La collaborazione con Alberese ci permetterà di  approfondire la possibilità di diffondere il modello di “distretto biologico” nel territorio della Maremma grossetana attraverso il percorso istitutivo e le metodologie sviluppate nell’ambito dei  Progetti BioDistrict e BioReg”.