Conta 25 sigle tra associazioni ambientaliste, dei consumatori e alcune organizzazioni dell’agroalimentare la schiera che fa “muro” all’approvazione dei decreti sulle New Breeding Techniques (Nbt). Un nuovo modo di “sdoganare i nuovi Ogm” affermano diversi associazioni del settore tra cui FederBio, Legambiente, Slow Food e Wwf in vista del match di domani quando è atteso il parere della Commissione Agricoltura della Camera sui quattro decreti proposti dalla ministra Bellanova.

“Con il pretesto dell’aggiornamento delle misure fitosanitarie – affermano le 25 organizzazioni – il provvedimento riorganizza il sistema sementiero nazionale, apre la strada alla diffusione degli Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) e dei cosiddetti Nuovi Ogm“. La Ministra delle Politiche Agricole ribadisce però che in tema di Ogm “l’Italia ha già detto il no nel contesto delle norme pertinenti. E questa posizione non è in discussione.

Ma nel giorno dell’apertura a Parigi del summit “One Planet Summit” dedicato alla biodiversità, con l’obiettivo dichiarato di rilanciare la diplomazia verde, per le 25 sigle firmatarie del documento congiunto “è grave che i decreti proposti aboliscano, insieme al diritto alla risemina, i diritti propri del sistema sementiero contadino, violando così l’articolo 9 del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche e per l’alimentazione e l’agricoltura (Itprfa)”. […]

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FONTE


TESTATA: Gazzetta del Sud
AUTORE: Alessandra Moneti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 12 Gennaio 2021