Roma, 10 febbraio 2020 – La Regione Calabria ha eliminato 4 anni fa il glifosato dalle pratiche di agricoltura integrata, quelle a cui va la maggior parte delle risorse pubbliche. E la Coldiretti Calabria conferma in questi giorni con una nota che il “Glifosato zero è una scelta vincente che guarda al presente e al futuro e ci accredita sempre di più come regione green”. Un endorsement importante per il fronte ambientalista e del biologico che si è mobilitato in questi anni per lo stop all’erbicida più utilizzato nel mondo.

“Ora anche una parte della maggiore associazione di categoria dei lavoratori agricoli si schiera per la scelta della qualità ambientale e della salute degli agricoltori e dei consumatori”, commentano le associazioni che fanno parte della coalizione Cambia la Terra (FederBio, Legambiente, Lipu, Medici per l’ambiente e WWF). “Nella sua nota, Coldiretti Calabria afferma che l’agricoltura calabrese si è qualificata sui mercati con produzioni ‘glyphosate zero’, valorizzando le produzioni regionali. È un riconoscimento essenziale: la battaglia contro i pesticidi non è fatta per impedire all’agricoltura italiana di crescere e diffondersi ma al contrario è un passo essenziale per valorizzarne la qualità e l’unicità, oltre che per tutelare la salute di chi lavora e di chi consuma”. Un tema, quello della riduzione dei rischi che derivano dall’uso dei pesticidi di sintesi, su cui la stessa Unione Europea è in ritardo, come denuncia la relazione della Corte dei Conti Europea uscita la scorsa settimana.

“Il primo green deal lo deve fare la produzione primaria”, commenta la Coalizione. “L’Italia ha tutte le caratteristiche per prendere la testa di questo cambiamento: abbiamo una delle maggiori estensioni coltivate a biologico d’Europa, dopo la Spagna. Abbiamo il più alto numero di produzioni locali di qualità, di Doc e Igp. La scelta ambientale è un asset importantissimo per la nostra agricoltura e per la produzione alimentare, che rimane una delle eccellenze del nostro Paese. È un salto straordinario, quello compiuto da Coldiretti Calabria, e ci auguriamo che a livello nazionale l’associazione prenda le stesse posizioni”.

Secondo la nota dell’associazione regionale di categoria, infatti, per l’utilizzo del glifosato “la deroga dell’Ue fino al 2021, entro certe soglie e con determinate precauzioni per chi lo maneggia, si è basata su un dossier confezionato dalla casa produttrice dell’erbicida: e questo è quanto dire!” La possibilità di proibire l’erbicida si riaprirà quindi solo l’anno prossimo, ma Cambia la terra chiede a Governo e Regioni che si eliminino fin da ora le sovvenzioni a chi utilizza il diserbante: “così come il Green Deal europeo mette fine di fatto alle sovvenzioni ai fossili”. Chiede insomma che si segua l’esempio della Calabria.

 

Cambia la terra – No ai pesticidi, sì al biologico è un progetto di informazione e sensibilizzazione voluto da Federbio con Isde- Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu e WWF, con un comitato di garanti composto da alcune personalità del mondo dell’associazionismo e della ricerca. A sostenere il progetto, un gruppo di aziende del biologico: Aboca, Germinal Bio, NaturaSì, Pizzi Osvaldo, Probios e Rigoni di Asiago.

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