Il Panel continuativo Ismea/Nielsen evidenzia una crescita dei consumi bio in Italia nonostante la situazione di crisi e la conseguente contrazione della domanda di generi alimentari.
Il Panel evidenzia un incremento della spesa domestica in prodotti biologici nei primi dieci mesi dell’anno del 12,1% sul pari periodo del 2009, rafforzando il trend positivo degli ultimi due anni (+6,9% nel 2009 , +5,2% nel 2008). Questi dati sono riferiti alla GDO, dove il biologico, introdotto da poco tempo, è sempre più richiesto.
Nel settore dei negozi specializzati, punto di riferimento da anni per i consumatori di biologico, si registra una situazione ancora più positiva: nella rete di supermercati NaturaSì e nei negozi Cuorebio l’incremento degli acquisti di prodotti bio nei primi dieci mesi del 2010 è stato superiore al 15%.
“Si tratta di dati molto positivi, che dimostrano come il comparto sia in continua fase crescente. – commenta Paolo Carnemolla, presidente di FederBio – I consumatori si avvicinano sempre di più a questo genere di prodotti certificati e quindi garantiti, sia in supermercati e ipermercati sia nel canale specializzato. La necessità di sicurezza alimentare e l’attenzione per la tutela ambientale sono infatti due fattori importanti che trovano la naturale risposta nel biologico. Ecco che con questa chiave di lettura è molto interessante notare la controtendenza del comparto bio rispetto agli alimenti convenzionali (grocery e ortofrutticolo fresco sfuso), che nello stesso periodo hanno registrato una flessione del 2%. Va registrato anche che la continua crescita del volume delle vendite si traduce in una riduzione di prezzo dei prodotti biologici, sempre più alla portata di tutti i consumatori consapevoli”
Questi i dati Ismea/Nielsen:
“A trainare le vendite del biologico, con aumenti compresi tra il 16% e il 20% e un peso sul totale degli acquisti pari al 16%, è il comparto dei cereali e derivati (pasta, pane e sostituti, biscotti, dolciumi e snack), a eccezione del riso che cede l’8,5% sui primi dieci mesi dello scorso anno. Per l’ortofrutta fresca e trasformata, che rappresenta il 22% degli acquisti totali, la crescita, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è stata del 5,5%, con punte del 76,5% per le melanzane, del 15,2% per le mele e del 11,8% per le zucchine. Le rilevazioni Ismea mostrano, al contrario, riduzioni del 6,4% per i pomodori e del 4,4% per le pere.
Inoltre prosegue l’andamento positivo del comparto lattiero caseario che segna un incremento complessivo della spesa bio dell’11,1% (18,4% il peso sul totale della spesa) grazie in particolare ai maggiori acquisti di latte fresco (+24,3%), burro (+11,7%) e yogurt ( +1,6%).
A contribuire alla crescita sono stati, in questi primi dieci mesi, anche l’olio extravergine (+10,3%) e le uova (+8,1%).
Riguardo all’andamento dei prezzi al dettaglio, Ismea rileva nel mese di ottobre 2010 valori in discesa per i principali prodotti confezionati sia nel confronto su base mensile, sia rispetto allo stesso periodo del 2009, mentre emergono rincari, in particolare su base annuale, per l’ortofrutta fresca e sfusa”.