Il mercato italiano del bio continua a crescere. Il trend positivo, in atto dal 2005, è confermato dalle elaborazioni Ismea dei dati del Panel famiglie Gfk-Eurisko che dimostrano come nei primi cinque mesi del 2014 gli acquisti domestici di biologico confezionato nella GDO sono aumentati del 17,3% in valore, mentre nello stesso periodo la spesa agroalimentare è risultata in flessione (-1,4%). Dato che risulta essere il più alto degli ultimi dodici anni, confermato anche nel canale specializzato.rnIl trend positivo di crescita del comparto è importante anche sotto il profilo produttivo. L’anteprima del rapporto “Bio in cifre 2014”, elaborato dal Sinab – Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica – e da Ismea conferma che la superficie coltivata secondo il metodo biologico al 31 dicembre 2013 è pari a 1.317.177 ettari, pari a circa il 10% del totale della superficie coltivata nazionale. In aumento anche gli operatori che al 31 dicembre 2013 risultano essere 52.383.rn“I dati SINAB e Ismea dimostrano che il comparto del bio può davvero rappresentare il futuro dell’agroalimentare italiano – sottolinea Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – La sempre più crescente attenzione rivolta al benessere dell’uomo e dell’ambiente è la leva che fa crescere i consumi, sia in GDO che nel canale specializzato. Le superfici coltivate con metodo biologico sono cresciute, sino a rappresentare circa il 10% del totale della superficie agricola nazionale, anche se con ancora forti squilibri territoriali dovuti all’assenza di una politica per il settore di livello nazionale. Molte nuove aziende agricole, perlopiù condotte da giovani, scelgono la via del bio. Questo è un segnale che le organizzazioni agricole italiane e la politica dovrebbero cogliere, per riconoscere il vero valore dell’agricoltura biologica come prospettiva concreta per la rinascita dell’agricoltura italiana. Il bio italiano si conferma leader a livello europeo e questo è un segnale importante in un momento in cui l’Italia ha la presidenza di turno dell’UE mentre si discute della riforma del Regolamento sull’agricoltura biologica.”rnL’anteprima di “Bio in cifre 2014” dimostra che la crescita elevata sotto il profilo dei consumi in GDO dipende in particolare da un aumento del numero di referenze e dalla introduzione di nuove linee di prodotto che negli anni passati non erano presenti, per esempio pasta speciali, prodotti a base di kamut, farro, nuovi prodotti per la crescente platea di vegetariani, vegani e persone con intolleranze alimentari.