Presentato ieri al workshop FederBio sul Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo Rurale il documento della Rete Rurale sulle nuove strategie nazionali e regionali per l’agricoltura biologica
Giovedì 28 maggio, a Roma, presso il Parlamentino delle Foreste al Ministero delle Politiche, Agricole, Alimentari e Forestali, si è tenuto il workshop “Il nuovo PSN e i nuovi PSR: quale ruolo per l’agricoltura biologica” organizzato da FederBio e dalla Sezione Soci Produttori della Federazione, per fare una prima verifica delle ipotesi di lavoro sull’adeguamento delle programmazione dei fondi dello Sviluppo Rurale, sia a livello nazionale che locale. Al workshop hanno preso parte rappresentanti delle associazioni produttori regionali, funzionari delle Regioni Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Lazio e Toscana, rappresentanti di organizzazioni sindacali agricole e associazioni ambientaliste.
I funzionari del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Ministero dell’Ambiente hanno evidenziato come le nuove decisioni assunte sia a livello europeo con l’Health Check della PAC che nell’ambito del recente G8 Ambiente di Siracusa rendono l’agricoltura biologica anzitutto uno strumento eccellente per l’attuazione delle nuove politiche, non più quindi solo un settore da sostenere.
Il rappresentante dell’IFOAM Unione Europea ha illustrato in anteprima uno studio finanziato dalla Commissione Europea sui Piani di Sviluppo Rurale di tutti i 27 Paesi dell’UE per verificare il ruolo dell’agricoltura biologica e i rappresentanti della Rete Rurale Nazionale hanno reso note le ipotesi di lavoro sulla modifica del Piano Strategico Nazionale. E’ stato quindi presentato il nuovo documento tematico sulle strategie per l’agricoltura biologica nei nuovi Piani di Sviluppo Rurale redatto dal Ministero agricolo. Il documento, oltre a contenere un’analisi completa e dettagliata di tutti i 21 Piani regionali rispetto al sostegno all’agricoltura biologica, avanza ipotesi concrete per rafforzare in maniera significativa il ruolo del biologico nello sviluppo rurale.
Identificare con più decisione una precisa strategia per il biologico a livello nazionale e regionale, proporre “pacchetti” flessibili di misure e azioni adattabili alle esigenze delle diverse tipologie di imprese biologiche, dare priorità effettiva al biologico su tutti gli assi e accesso ai progetti di filiera, offrire copertura anche totale dei costi di certificazione, adeguare i pagamenti per superficie e introdurre i pagamenti per capo animale sono i punti salienti delle proposte contenute nel documento della Rete Rurale Nazionale.
“Questo importante momento di approfondimento e lavoro promosso dalla Federazione ha segnato un punto di svolta importante nell’atteggiamento dei Ministeri competenti verso il ruolo dell’agricoltura biologica nell’ambito dello Sviluppo Rurale e delle politiche ambientali. Come Federazione condividiamo l’impostazione del documento della Rete Rurale Nazionale e chiediamo ora a tutte le Regioni di pronunciarsi in merito, con l’obiettivo di giungere finalmente a una nuova strategia nazionale condivisa per lo sviluppo del biologico da sancire con la revisione del Piano Strategico Nazionale e dei Piani di Sviluppo Rurale regionali” ha dichiarato il Presidente di FederBio Paolo Carnemolla.
“Esprimiamo piena soddisfazione per il livello raggiunto dal confronto tra produttori biologici organizzati FederBio, da una parte, e MiPAAF, sua Rete Rurale e Ministero dell’Ambiente, dall’altra.” ha affermato Ignazio Cirronis, Coordinatore dei Produttori FederBio. “Il workshop ha confermato da parte di tutti i partecipanti, Ministeri in primis, la centralità dell’agricoltura biologica nei PSR. Ora ci attendiamo che il PSN e i PSR recepiscano le ulteriori proposte da noi presentate. In particolare la convocazione delle associazioni di produttori biologici ai tavoli regionali di concertazione sui PSR, l’inserimento del comparto biologico tra quelli finanziabili nei progetti di filiera, l’inserimento obbligatorio della misura sul rimborso delle spese di certificazione, l’effettiva priorità al biologico per gli investimenti aziendali, la revisione e il miglioramento delle misure agroambientali”.