L’occasione del World Food Day della FAO, di venerdì 16 ottobre, diventa per tutti un importante momento di riflessione sul tema della sicurezza alimentare, sulla garanzia di avere cibo a sufficienza per vivere e sulla certezza di consumare alimenti sani ed acqua potabile. La fame nel mondo continua a crescere: le persone che soffrono la fame sono aumentate del 9% nell’anno in corso, arrivando ad oltre un miliardo: un sesto della popolazione mondiale vive oggi al di sotto la soglia della denutrizione. La lotta al cambiamento climatico, la gestione della risorsa acqua e la sicurezza alimentare a dimensione globale sono dunque i grandi temi su cui si misureranno la sostenibilità e l’efficienza dei sistemi agricoli e di allevamento nei prossimi decenni.Proprio in riferimento a questa situazione l’intellettuale indiana Vandana Shiva commenta: “Sono stati i metodi di sviluppo sbagliati ad affamare centinaia di milioni di persone……la crisi economica può, anzi deve, essere un’opportunità. Tornare ad una scala locale di produzione e di consumo, puntare sul Biologico”. Il Biologico come esempio concreto di salvaguardia delle tradizioni e del legame con il Territorio, di rispetto del connubio virtuoso tra mondo antico ed esigenze dei tempi moderni, infatti, incarna perfettamente il modello dello sviluppo sostenibile. La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione che garantisce prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. L’affermazione dell’agricoltura biologica a livello mondiale, in continua espansione, dimostra quindi che questo modello di coltivazione ed allevamento sia in prospettiva l’alternativa praticabile, sostenibile ed efficiente alla nuova agricoltura industriale basata sull’ingegneria genetica. Nel mondo, oggi l’agricoltura biologica viene praticata in circa 140 Paesi e impegna una superficie di oltre 32 milioni di ettari in 1.200.000 aziende (dati: FiBl/IFOAM, Il mondo del Biologico 2009); il mercato dei prodotti Bio vale oltre 31 miliardi di euro (IFOAM, The world of organic agricolture – statistics and emerging trends 2008).
“I valori del Biologico e i risultati concreti che il comparto sta raggiungendo dimostrano l’importante contributo offerto a livello globale in termini di qualità e quindi di sicurezza alimentare intesa come garanzia di cibo – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – La vera scommessa per il sistema di ricerca ed innovazione in agricoltura e produzione alimentare dovrebbe essere quella di trasformare progressivamente la normativa per il Biologico in una “buona pratica” per la produzione agricola ed alimentare sostenibile e di qualità”.