Che cos’è l’agricoltura biologica?

L’agricoltura biologica è un sistema di produzione agricola definito e disciplinato a livello comunitario dal regolamento (UE)  n. 2018/848. Non utilizza prodotti chimici di sintesi (fertilizzanti, diserbanti, insetticidi, anticrittogamici) per la concimazione dei terreni, per la lotta alle piante infestanti, ai parassiti animali e alle malattie delle piante; inoltre vieta l’uso di organismi geneticamente modificati (OGM). Ricorre a pratiche tradizionali, essenzialmente preventive, selezionando specie locali resistenti alle malattie e intervenendo con tecniche di coltivazione adeguate. Le principali sono:

  • la rotazione delle colture evita di coltivare per più stagioni di seguito sullo stesso terreno la stessa pianta, così da impedire che parassiti ed erbe infestanti si adattino e proliferino in un ambiente loro favorevole. Nel contempo si utilizzano in modo più razionale e meno intensivo le sostanze nutrienti del terreno;
  • la piantumazione di siepi ed alberi ricrea il paesaggio, dà ospitalità ai predatori naturali dei parassiti e funge da barriera fisica contro gli inquinamenti esterni;
  • la consociazione consiste nel coltivare contemporaneamente piante diverse, l’una sgradita ai parassiti dell’altra.

In agricoltura biologica si usano fertilizzanti naturali, come il letame, altre sostanze organiche compostate (sfalci, ecc.) e sovesci. Il sovescio consiste nell’incorporare nel terreno piante appositamente seminate, come il trifoglio o la senape, arricchendolo così di sostanze utili ad aumentarne la fertilità.
Per la difesa delle colture, in caso di necessità, si interviene con sostanze naturali di origine vegetale o minerale espressamente autorizzate ed elencate una a una nel regolamento europeo: si tratta di estratti di piante, farina di roccia o minerali naturali, usate per correggere struttura e caratteristiche chimiche del terreno o per difendere le coltivazioni dalle crittogame, ma anche di insetti utili che predano i parassiti.

Definizioni

Il regolamento UE n. 2018/848, che stabilisce le norme sulla produzione biologica valide per tutta l’Unione Europea, la definisce come:

“Un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione alimentare basato sull’interazione tra le migliori prassi in materia di ambiente ed azione per il clima, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali e l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e norme rigorose di produzione confacenti alle preferenze di un numero crescente di consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. La produzione biologica esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo, da un lato, a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici da parte dei consumatori e, dall’altro, fornendo al pubblico beni che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale.”