In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Internazionale per la Biodiversità la Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica evidenzia il ruolo dell’agricoltura biologica nella tutela e valorizzazione delle biodiversità in campo agricolo e alimentare
Il 2010 è l’Anno Internazionale per la Biodiversità: così le Nazioni Unite intendono riaffermare i valori della Convenzione internazionale della diversità biologica e del Countdown 2010 (l’impegno preso nel 2002 da alcune nazioni, tra cui l’Italia, di ridurre significativamente la perdita di biodiversità entro il 2010), ed aumentare la consapevolezza dei governi e del grande pubblico sull’importanza della diversità biologica per la vita sulla Terra.
Nel nostro Paese, come nel resto del mondo, saranno organizzati durante tutto il 2010 eventi, convegni internazionali e seminari, per definire strategie ed azioni a tutela della biodiversità.
FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, si sofferma sulla tutela e sulla valorizzazione delle biodiversità in campo agricolo e alimentare, sulla base di quanto ricordato dal Direttore Generale di Biodiversity International, Emile Frison, in occasione dell’inaugurazione a Berlino dello scorso 11 gennaio: nell’organizzazione degli eventi del 2010 non deve essere trascurata l’importanza della biodiversità agraria e della salvaguardia della diversità genetica delle colture, proprio per garantire la salute e la sicurezza alimentare delle popolazioni e per far fronte ai cambiamenti climatici.
“L’agricoltura biologica non solo salvaguarda la diversità genetica delle piante coltivate e degli animali allevati – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – ma tutela ed incrementa la diversità di piante ed animali presenti nell’ecosistema agricolo, attraverso tecniche di produzione e di gestione aziendale che utilizzano la biodiversità come vero e proprio “fattore di produzione”. Proprio per questi motivi mi piacerebbe che il 2010 venisse definito anche come Anno dell’Agricoltura Biologica a tutela della Biodiversità.
Nell’ultimo quarto di secolo in Europa, in seguito all’espandersi delle pratiche agricole di tipo intensivo, c’è stato un forte impoverimento in termini di varietà e di quantità di specie presenti nelle campagne. La crescita dell’agricoltura biologica e una corretta informazione ed educazione ai consumatori è quindi fondamentale: il consumatore che acquista prodotti Bio contrbuisce a contrastare la perdita di biodiversità nelle campagne, a beneficio dell’ambiente e del paesaggio naturale”.
I metodi di coltivazione impiegati in agricoltura biologica, infatti, influiscono positivamente sulla biodiversità in tutte le tappe della catena alimentare: l’impiego di concimi organici e il divieto di impiegare pesticidi e fertilizzanti sintetici incrementa la biodiversità del suolo ed aumenta la concentrazione dei microrganismi, quali lombrichi, coleotteri e ragni, nel terreno; l’adozione della rotazione delle colture, con un’appropriata scelta delle varietà, aumenta la biodiversità a livello genetico e specifico; infine, la scelta di coltivare varietà locali di piante e razze autoctone di animali porta a mantenere e a tutelare la biodiversità e le peculiarità delle differenti aree territoriali.
Ecco gli esempi concreti, sulla base dei dati della Royal Society – la più prestigiosa organizzazione scientifica della Gran Bretagna – emersi da un lungo ed impegnativo lavoro svolto da scienziati che hanno messo a confronto la fauna selvatica nelle aziende biologiche e in quelle convenzionali. Le differenze trovate, sono enormi: nei terreni biologici si registra fino al doppio delle piante trovate in quelli convenzionali, fino al 50 per cento in più di ragni, il 60 per cento in più di uccelli e il 75 per cento in più di pipistrelli.
In modo inequivocabile “…..l’agricoltura biologica è associata con livelli elevati di biodiversità”, afferma il rapporto.