Venerdì 15 febbraio a Biofach presso lo stand del consorzio “Il Biologico” il Presidente di FederBio Paolo Carnemolla ha firmato l’accordo con la software house austriaca Intact per la la realizzazione in Italia delle prima piattaforma informatica internazionale per la tracciabilità dei prodotti biologici, la cui operatività è prevista già dal prossimo mese di luglio 2013.rnAlla firma dell’accordo erano presenti i coordinatori delle sezione soci organismi di certificazione e trasformatori/distributori di FederBio Fabrizio Piva e Lino Nori, il Segretario dell’associazione europea degli organismi di certificazione EOCC Jan Winkler Kroll e alcune fra le più importanti imprese italiane del settore.rnLa piattaforma internazionale per la tracciabilità delle produzioni e delle transazioni commerciali si collegherà alla banca dati Data Bio dei certificati di tutti gli operatori del settore che FederBio sta sviluppando in collaborazione con ACCREDIA, l’ente unico nazionale di accreditamento degli organismi di certificazione, e con il sistema informatico nazionale per il biologico che ha realizzato il ministero delle Politiche agricole, ma si estenderà anche all’estero.rnIl sistema consentirà di gestire tutte le superfici coltivate per i prodotti che possono presentare elementi di rischio a causa delle crescenti importazioni (cereali e materie prime per i mangimi animali), garantendo la verifica delle quantità e della tracciabilità qualsiasi sia la complessità del circuito commerciale di questi prodotti.rnL’assoluta novità della banca dati è che, concepita al servizio del settore italiano, censirà però tutte le informazioni anche delle aziende straniere che dovessero diventare fornitrici delle nostre imprese. rn”Per alcune produzioni, in particolare per quelle destinate all’alimentazione degli animali, come la soia, il girasole, il mais e altri cereali, l’Italia è deficitaria e deve rifornirsi all’estero di parte del suo fabbisogno, anche perché manca del tutto una qualsiasi strategia a livello ministeriale e regionale per incentivare tali coltivazioni sul territorio nazionale. – spiega Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – Il nuovo sistema, a cui hanno già annunciato l’adesione le maggiori catene della grande distribuzione e del canale specializzato, stoccatori, mangimifici e imprese molitorie, prevede che anche la più piccola partita di prodotto che entra nelle filiere italiane venga monitorata fin dall’azienda di produzione agricola, ovunque essa si trovi. L’ambizione del sistema, nato da incontri tra italiani e austriaci, è di diventare a breve lo standard di fatto a livello europeo e non solo. Le potenzialità della strumentazione messa in campo ha già riscosso vivo interesse in Svizzera, mercato assai rilevante: l’organizzazione unitaria del biologico elvetico sta valutando di aderire al progetto lanciato dalla Federazione”.rnContinua Carnemolla: “Una grave frode scoperta a fine 2011 ci ha convinto della necessità di innovare radicalmente gli strumenti per il controllo del mercato, a cominciare dai prodotti più a rischio  a causa delle crescenti importazioni e della lunghezza della filiera. Abbiamo atteso più di un anno per comprendere se l’enorme quantità di denaro pubblico che ha investito il ministero agricolo potesse produrre un qualche miglioramento dell’efficacia del sistema di controllo, ma, per quello che si vede, al momento si sta rischiando piuttosto la paralisi del sistema. Abbiamo così deciso di investire massicce risorse private per dotare finalmente il settore biologico nazionale di un nuovo strumento di controllo aggiuntivo che non ha al momento eguali in Europa. La larga rappresentatività di FederBio (i nove organismi di certificazione associati controllano circa il 95% degli operatori biologici italiani), l’adesione dei principali operatori nazionali e l’interesse da parte delle analoghe organizzazioni continentali ci fanno ben sperare sul fatto che il nuovo sistema di tracciabilità possa essere utilizzato dalla parte più rilevante del mercato, garantendo una sicurezza assolutamente blindata.”