Votata dal Parlamento europeo una riforma della politica agricola comune poco verde e priva di adeguate misure per premiare  le pratiche agricole veramente sostenibili come l’agricoltura biologica e biodinamica Il Parlamento europeo ha votato per la riforma della Politica Agricola Comune 2014-2020, che costituirà la base dei negoziati nell’ambito del Consiglio Europeo nei prossimi mesi. Il Parlamento ha bloccato alcuni dei peggiori provvedimenti che la Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del  Parlamento europeo ha cercato di far passare, ma non è riuscito a realizzare le riforme necessarie per  avere una PAC  realmente più verde e capace di proteggere la natura, premiare l’agricoltura più sostenibile e  mantenere vitali le zone rurali.rnLa proposta originaria della Commissione europea del 2011 aveva lo scopo di stabilire il principio di premiare gli agricoltori per il mantenimento di pratiche agricole in grado di affrontare la crisi ambientale  e rafforzare  la legittimità pubblica della PAC , ma questa proposta mancava di una reale efficacia fin dall’inizio.   “L’agricoltura bio, sinonimo di sostenibilità per l’ambiente e per l’uomo ma anche per il reddito degli agricoltori europei, non è stata efficacemente valorizzata dal voto sulla riforma della PAC del Parlamento Europeo. – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio –  L’agricoltura bio non è sostenibile solo per l’ambiente, ma anche per il benessere dell’uomo e per l’economia. I dati più recenti sui consumi bio – rilevazione del panel famiglie ISMEA/GFK EURISKO – riferito agli acquisti di prodotti biologici confezionati presso i punti vendita della grande distribuzione organizzata – dimostrano che l’agricoltura bio è una ottima opportunità per affrontare la crisi dell’agroalimentare e più in generale la crisi economica. FederBio ha più volte invitato la politica e le rappresentanze del mondo agricolo e agroalimentare a considerare le potenzialità del bio e a favorirne lo sviluppo. Ha preso parte all’importante campagna per la riforma della PAC sostenuta da 14 Associazioni italiane, che in pochi giorni ha raccolto 90.000 firme, con l’obiettivo di raggiungere una profonda riforma dell’agricoltura. I risultati non sono in linea con le esigenze dei cittadini e degli agricoltori più giovani e dinamici, il voto si è rivelato deludente perché si è persa una ulteriore occasione per attuare una vera riforma della PAC, utile a superare la crisi ambientale ed economica che affrontiamo tutti i giorni”.