In analogia a quanto le associazioni per l’agricoltura biologica stanno facendo a livello nazionale, anche le associazioni rappresentative del bio lombardo sono attive per ribadire il no agli OGM. Mercoledì 19 marzo Col.bio (Coordinamento associazioni biologiche lombarde), l’Associazione per l’agricoltura biodinamica della Lombardia e FederBio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica), in rappresentanza delle realtà del bio regionale, hanno partecipato all’audizione in Commissione agricoltura del Consiglio regionale sul tema OGM, per ribadire anche quanto già esplicitato nella lettera unitaria “A proposito di OGM” mandata a febbraio all’ Assessore Agricoltura Regione Lombardia Gianni Fava e al Direttore Generale Agricoltura Regione Lombardia Roberto Cova.rnLa lettera, sottoscritta da Col.bio, Associazione per l’agricoltura biodinamica Lombardia, dalla sezione bio di Confagricoltura Lombardia, Anagribios Coldiretti Lombardia, La Buona Terra assoc. lombarda agricoltori biologici e biodinamici, AIAB Lombardia, Anabio Cia Lombardia, Assobio chiedeva di accogliere alcune proposte immediate per tutelare non solo l’agricoltura bio, ma più in generale l’agricoltura italiana. In particolare chiedeva di: • dichiarare la Lombardia “Regione OGM free”, ovvero riprendere a livello regionale il divieto previsto dal Decreto interministeriale del 12 luglio 2013 nell’immediato e costruire una clausola di salvaguardia (che su un territorio limitato è possibile anche a norme europee vigenti);• chiedere al Governo di integrare il citato Decreto interministeriale con il quadro sanzionatorio;• attivare un’azione di monitoraggio e vigilanza sul territorio regionale in merito al commercio di sementi e granaglie OGM (pare che gli agricoltori tendano a acquistare mais OGM per alimentazione animale, che costa un quinto di quello da seme, e utilizzino questo per le semine in campo).“L’audizione in Commissione agricoltura del Consiglio regionale sul tema OGM è stata molto partecipata con numerose domande sia di merito tecnico che collegate agli aspetti normativi connessi alle iniziative che potrebbe prendere la Regione. – spiega Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – In audizione abbiamo anche segnalato la necessità di impedire le prossime semine, in attesa che la Presidenza greca o italiana dell’UE portino a compimento entro l’anno la modifica della normativa europea. Vogliamo ribadire la necessità di tutelare sicuramente l’agricoltura bio, nell’ambito della quale gli OGM sono vietati, e più in generale un’agricoltura che si caratterizza per sua distintività e sicuramente anche la produzione agricola locale. E’ altresì importante anche la tutela dei consumatori, che dovrebbero essere informati esplicitamente attraverso l’etichetta nel caso di impiego di OGM, per compiere scelte consapevoli. E’ bene ricordare che anche negli Stati Uniti, la patria degli OGM, i prodotti alimentari e i negozi OGM FREE sono in continua espansione. A livello nazionale FederBio è attiva nella task force no OGM assieme ad altre associazioni rappresentative del settore, ma fornisce tutto il suo supporto anche a livello regionale”.