FederBio: “In Italia aumentano le superfici coltivate, ma cala il numero degli operatori biologici. Il nostro Paese rimane il primo produttore biologico d’Europa. È necessario pensare anche alla base produttiva nazionale. Chiediamo al Ministro Galan la convocazione del Comitato consultivo nazionale”
Gli operatori italiani del settore dell’agricoltura biologica sono calati nel 2009 rispetto all’anno precedente; le superfici coltivate, in conversione o completamente biologiche, sono aumentate nello stesso periodo di oltre il 10%, e l’Italia rimane il primo produttore biologico d’Europa. Lo confermano i dati 2009 del SINAB, il Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica realizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali in collaborazione con le Regioni
“I dati sul calo di imprese biologiche nel 2009, esclusivamente riferito alle aziende agricole, – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – confermano quanto la Federazione sta dicendo a Ministri ed Assessori regionali da anni: serve una politica nazionale condivisa per lo sviluppo del settore e sia il Piano d’Azione Nazionale sia i Piani di Sviluppo Rurale regionali necessitano di un ripensamento strategico. Mentre gli agricoltori bio diminuiscono e le superfici aumentano solo virtualmente per aggiustamenti nei sistemi di rilevazione dati, il mercato continua a crescere anche nel primo trimestre 2010 (oltre il 7% di aumento degli acquisti domestici secondo rilevazioni ISMA-AC Nielsen), senza contare i trend in crescita a due cifre delle esportazioni”.
Secondo il SINAB, al 31 dicembre 2009 gli operatori erano 48.509, di cui 40.462 produttori esclusivi. Rispetto al 2008, la riduzione complessiva del numero di operatori è del 2,3%. Per quanto riguarda i terreni interessati, la superficie era di 1 milione 106.684 ettari, con un aumento rispetto a un anno prima del 10,4%. Cala invece il numero di animali degli allevamenti bio, che invece aveva registrato un “forte aumento” tra il 2007 e il 2008. La Sicilia è la prima regione per numero di produttori e superfici coltivate, mentre l’Emilia Romagna ha il primato delle imprese di trasformazione.
“Ho quindi molto apprezzato – continua Carnemolla – il commento del Ministro Galan, che ha richiamato il sistema regionale ad un impegno congiunto e ha sottolineato la necessità di sostenere le imprese sul mercato. Purtroppo nel recente passato non si è sempre lavorato in questa direzione, aumentando piuttosto vincoli e oneri, dunque nei prossimi giorni chiederemo al Ministro Galan di convocare con urgenza il Comitato consultivo nazionale di settore per discutere della situazione e delle prospettive del biologico italiano perché alla crescita continua del mercato si agganci anche quella delle imprese agricole del nostro territorio”.
Galan di convocare con urgenza il Comitato consultivo nazionale di settore per discutere della situazione e delle prospettive del biologico italiano”.