L’Assemblea dei Soci ha sottolineato l’importanza di proseguire ed ampliare il ruolo e le attività della Federazione come principale rappresentante del comparto del Biologico. Necessario il sostegno alla crescita soprattutto a fronte di un calo del numero delle aziende agricole Bio in Italia
Il punto di partenza dell’Assemblea dei Soci di FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, che si è tenuta giovedì 25 giugno a Bologna, è stato il favorevole contesto di riferimento nel quale il settore del Biologico italiano si trova ad operare.
Lo scenario, caratterizzato dalla crisi finanziaria ed economica internazionale, infatti, sta inducendo un generale ripensamento sia del “sentimento” verso il ruolo dell’agricoltura e dell’alimentazione sia delle politiche agricole, ma soprattutto sta contribuendo a cambiare i comportamenti di consumo. Anche nella prima parte del 2010, infatti, gli acquisti dei prodotti biologici in Italia sono aumentati di oltre il 7% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Inoltre, la sempre maggiore evidenza dei problemi legati al cambiamento climatico, la grave crisi dei redditi agricoli e il consolidarsi di una maggiore consapevolezza nei consumatori dei rischi di una alimentazione “sofisticata” rappresentano un riferimento non semplice per l’agricoltura convenzionale.
“E’ questo il contesto in cui anche il Biologico italiano è chiamato ad operare – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – Anche alla luce del recente cambio di Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, occorre definire strategie ed azioni per riposizionare il nostro settore da nicchia antagonista a soluzione alternativa, per rilanciare un’intera economia agricola ed alimentare in crisi. Si tratta sicuramente di un’opportunità per la parte più giovane, innovativa ed imprenditoriale del comparto agricolo ed alimentare tradizionale, in un Paese come l’Italia che ha un contesto territoriale, ambientale, paesaggistico e culturale assai favorevole e naturalmente vocato. Ecco che è sempre più necessario sapersi confrontare con la dimensione reale e concreta dei molti aspetti del fare impresa oltre che con il mercato dei grandi numeri, avendo la capacità di tenere saldi i principi e marcate le differenze, ma senza temere l’innovazione e la dimensione globale dei mercati. Soprattutto a fronte di una crescita del mercato che è tuttavia caratterizzata da un calo del numero di aziende agricole, come dimostrano i dati al 31 dicembre 2009 forniti dagli Organismi di Controllo, e da un aumento in percentuale significativa, intorno al 50%, degli operatori della trasformazione e distribuzione: dati nettamente in contro tendenza rispetto alla Francia, con una crescita di quasi la metà, il 20%, e al resto dell’Europa”.
Queste considerazioni dimostrano che è necessario per la Federazione proseguire, rafforzare e sviluppare l’insieme delle attività da tempo avviate, con l’obiettivo di consolidarne ulteriormente il ruolo nel sistema di relazioni funzionale agli interessi che FederBio intende rappresentare e tutelare. Innanzitutto, appare necessario riflettere su un nuovo modello di relazioni con il mondo organizzato dell’agroalimentare nazionale, che possa riconoscere anche formalmente a FederBio il ruolo di soggetto interprofessionale di riferimento per il Settore, partendo dalle relazioni con le organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori e della cooperazione agricola.
Inoltre, a fronte del ritiro della proposta di Regolamento sul vino biologico, l’Assemblea ha deciso di avviare un’azione sia sul versante istituzionale che sul fronte degli accordi con altre associazioni di settore di alcuni Paesi europei (Francia, Germania e Austria) in quanto questa decisione penalizza fortemente l’Italia, principale produttore europeo.
Nel rafforzamento del sistema di relazioni della Federazione, assume particolare rilievo anche il rapporto con il sistema associativo e dei movimenti che operano sui temi coincidenti con gli scopi di FederBio, in particolare sul versante ambientalista e consumerista. In tal senso, appare utile una strategia che punti anche ad estendere e a valorizzare il sistema di relazioni delle Sezioni Soci, più capaci di cogliere, con le loro specificità e molteplicità di interessi, gli ambiti e i soggetti più idonei con cui collaborare. In tale contesto appare importante la presenza della Federazione nel Consiglio Direttivo di ACCREDIA, l’ente unico nazionale di accreditamento per i sistemi di certificazione.
L’ampliamento della base sociale e il ruolo assunto dall’agricoltura biologica e biodinamica nelle nuove politiche dello sviluppo rurale, della salute e dell’ambiente rende necessario ampliare l’orizzonte delle relazioni, sia con i Ministeri di riferimento sia con gli Enti e con le Agenzie governative che ne costituiscono gli organismi operativi, con le Regioni e il Sistema Universitario. In tal senso, proseguirà il lavoro proficuo già avviato nel 2009, con particolare attenzione al Ministero dell’Ambiente ed alle agenzie governative, quali l’ENEA.
Per il 2010 viene rafforzata l’attività di internazionalizzazione del Biologico italiano, sulla base del lavoro svolto nel 2009 a valle della firma dell’accordo di settore per l’internazionalizzazione del comparto con il Ministero dello Sviluppo Economico e dell’intesa operativa con ICE, che si sta concretizzando negli Stati Uniti, in Brasile, in Egitto, in Medio Oriente, in Giappone e in Russia.
L’Assemblea ha inoltre approvato il Bilancio del 2009 e ha validato i principali punti previsionali per il 2010.
Infine, è stata ufficializzata ai Soci convenuti la cessazione dell’attuale Segretario Generale Roberto Pagliuca, a partire dal prossimo 31 luglio, al quale è stato riconosciuto l’impegno professionale ed il proficuo contributo al perseguimento degli ambiziosi, recenti risultati, a conferma della validità della soluzione organizzativa e di profilo professionale fatta a suo tempo, inclusa la scelta di collocare l’operatività di un nuovo Segretario Generale a Roma, dove è in via di definitiva attivazione una sede operativa della Federazione, in Piazza Indipendenza n° 5.