29/03/07 – “Perché l’area di libero scambio nel Mediterraneo diventi una grande opportunità anche per l’Italia dobbiamo promuovere il nostro modello di agricoltura biologica mediterranea, capace di conciliare competitività sui mercati con qualità distintiva, sostenibilità e nuove opportunità dello sviluppo rurale” ha detto il Presidente di FederBio, l’organizzazione unitaria dell’agricoltura biologica italiana, nel suo intervento alla sessione odierna della Conferenza economica della CIA in svolgimento a Lecce. “Dare valore al concetto di dieta mediterranea, anticipare le sfide poste all’agricoltura dai mutamenti climatici e definire un concetto di qualità dei processi e dei prodotti che sia peculiare dei territori mediterranei è l’unica via per trasformare il Mediterraneo da semplice luogo fisico a spazio unico di produzione competitivo sui mercati mondiali” ha proseguito Carnemolla. “I principi dell’agricoltura biologica, lo straordinario sviluppo di questo mercato, più che raddoppiato nel mondo in solo quattro anni, abbinati alla cultura alimentare e produttiva mediterranea sono uno straordinario fattore di competitività e sviluppo da cogliere a dimensione di sistema. Peccato che per fare questo si sia persa l’occasione del Piano strategico nazionale sullo sviluppo rurale, troppo debole rispetto ai 20 Piani di sviluppo rurale che le Regioni gestiranno con eccessiva separatezza” ha concluso il Presidente di FederBio, dando atto alla CIA di aver tenacemente voluto la Conferenza agricola nazionale che Carnemolla auspica sia un momento vero di ripensamento delle politiche agricole nazionali e regionali.