La nuova realtà rappresenterà la base toscana di FederBio e si occuperà della valorizzazione della distintività delle produzioni agricole e della tutela degli operatori del territorio.

Bologna, 6 agosto 2020 – Supportare la crescita del biologico, promuovere e sostenere le iniziative e i progetti che mirano allo sviluppo di sistemi agricoli e di produzione del cibo in armonia con la Natura e coerenti con una cultura ecologica integrale: questi gli obiettivi principali al centro dell’accordo che ha portato Firenze Bio ad associarsi a FederBio rappresentando così la federazione in Toscana.

Con una superficie bio di 138.194 ettari (cresciuta del 6,2% nel 2018) e 5.235 operatori (+1,8%), la Toscana è la sesta Regione più green d’Italia dopo Sicilia, Puglia, Calabria, Emilia Romagna e Lazio.

Firenze Bio farà parte della sezione Soci Produttori di FederBio, che contribuisce alla crescita professionale, commerciale e culturale di tutti i soggetti che compongono le diverse filiere del biologico.

”La Toscana, Regione fortemente vocata al biologico, sta crescendo a ritmi sostenuti. La nascita dell’Associazione Firenze Bio, che valorizza l’agrobiodiversità e mette al centro i temi legati alla sicurezza alimentare, alla sostenibilità ambientale e alla salute, è di fatto un altro segno evidente di questa crescita. L’adesione di Firenze Bio a FederBio, oltre a rappresentare un nuovo e strategico punto di riferimento per il biologico nel territorio toscano, costituisce anche un importante elemento di consolidamento del ruolo della Federazione a livello nazionale.

Con il Green Deal siamo di fronte ad una svolta a livello europeo, anche per l’agricoltura. Attraverso la strategia “Farm to Fork” e la strategia Europea per la Biodiversità si punta a triplicare la superficie coltivata con il metodo bio e a ridurre del 50% l’uso dei pesticidi di sintesi chimica. In questa fase di grandi cambiamenti, la nascita di una rappresentanza FederBio in Toscana può contribuire a consolidare ulteriormente il percorso di sviluppo del biologico in Regione e la transizione verso l’agroecologia, fondamentale per la tutela dell’ambiente, il contrasto al cambiamento climatico e la valorizzazione dei sistemi locali.

Con l’adesione a FederBio, Alberto Bencistà, come presidente di Firenze Bio, diventa il rappresentante della Federazione in Toscana“, ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio.

“La pandemia obbliga l’umanità ad un profondo ripensamento dei modelli dominanti nell’economia, negli stili di vita, nelle relazioni tra le nazioni ed i popoli. ‘Niente sarà come prima’ è stato lo slogan, quasi una invocazione, ripetuto in tutto il mondo, e credo e spero che nessuno si sottragga a questo impegno etico prima ancora che politico. Ma le difficoltà saranno molte e la conversione ecologica presuppone una lucida visione dei cambiamenti necessari in tutti i settori. Chi, come noi, opera in un comparto così vitale come quello agroalimentare, dovrà mettere in conto un forte impegno suppletivo anche in Toscana nonostante i risultati raggiunti. La Regione si è caratterizzata per una legislazione attenta al mondo biologico (legge sui distretti biologici – legge sulle mense a Km 0) e per il pieno utilizzo dei fondi europei per questo settore. La nuova fase che si apre a livello europeo, nazionale e regionale, ha bisogno di un forte protagonismo del mondo biologico e biodinamico. FederBio non farà mancare il suo contributo insieme alle imprese e alle associazioni per una Toscana che si ponga l’obiettivo di arrivare ad una SAU bio al 40 % entro il 2030. Per questo non mi sono sottratto all’impegno che mi è stato richiesto da FederBio e spero di riuscire a realizzare progetti che generino valore per la nostra comunità”, ha dichiarato Alberto Bencistà, Presidente di FirenzeBio.

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