Alla Fiera Zootecnica di Cremona il 26 ottobre presentazione delle linee guida per la corretta applicazione della normativa sul biologico e di uno standard superiore di benessere animale, in via di approvazione da parte della Federazione. Entrambi i documenti elaborati da un gruppo di lavoro multistakeholder voluto da FederBio.
Bologna, 24 ottobre 2017 – La conversione all’allevamento biologico interessa un numero crescente di imprese, in un quadro normativo che presenta ancora alcune criticità e diversi punti che si prestano a interpretazioni anche assai divergenti, in particolare per quanto riguarda il benessere animale.
Proprio per ristabilire un rispetto puntuale e condiviso della normativa sul biologico, FederBio ha formato un gruppo di lavoro multistakeholder comprendente veterinari, rappresentanti degli enti certificatori, rappresentanti dei produttori e della società civile, che ha stilato una linea guida esplicativa volta a fugare i possibili dubbi nella gestione degli allevamenti. Tali linee guida mirano a garantire una conformità puntuale alla normativa vigente e verranno proposte agli organismi di certificazione e alle Autorità competenti nazionale e regionali.
Ma la Federazione del biologico e biodinamico italiano vuole andare anche oltre: per rispondere a un consumatore sempre più sensibile alle condizioni di allevamento degli animali, con uno sguardo tutto volto al futuro, FederBio, tramite il gruppo di lavoro, ha elaborato uno standard di benessere animale superiore ai requisiti di legge che ha i suoi principali punti cardine in:
– obbligo di pascolo per almeno 120 gg l’anno per bovini, suini e ovini
– utilizzo di razze a lento accrescimento/a duplice attitudine/a minore produttività
– divieto di decornazione per le vacche e di debeccaggio per le galline
– superamento dell’eliminazione dei pulcini maschi nell’allevamento di ovaiole
– divieto di utilizzo delle gabbie di allattamento per le scrofe
– obbligo per le scrofe di passare la gestazione all’aperto
– vitelli nutriti alla mammella
Su questo standard superiore, FederBio con l’iniziativa alla Fiera di Cremona, intende aprire un percorso partecipato anche dalle imprese e da tutte la parti interessate, al fine di poter definire un testo da inserire nel Codice Etico della Federazione e che diventerà un disciplinare volontario certificato a disposizione di tutti gli allevatori biologici italiani.
Dichiara Paolo Carnemolla, presidente di FederBio: “Di fronte a un fenomeno di conversione al biologico rilevante come quello che registriamo dallo scorso anno e alla necessità che le attese dei consumatori, sempre più attenti al benessere degli animali e alla qualità degli allevamenti, vengano soddisfatte, abbiamo ritenuto necessario riaffermare che solo il metodo biologico, se correttamente praticato e reso del tutto coerente con i principi che lo caratterizzano, può dare garanzie di reale eticità certificata.”
Come rappresentante della società civile ha partecipato al tavolo Compassion in World Farming Italia ONLUS la cui direttrice, Annamaria Pisapia, dichiara: “Il futuro standard high welfare di FederBio contiene alcuni fondamentali passi avanti in tema di benessere animale, anche rispetto alla stessa normativa sul biologico, che sappiamo, dà purtroppo adito a possibili “interpretazioni”. Penso, come, ad esempio, a quella sull’effettivo accesso al pascolo o all’uso delle deroghe per le mutilazioni, e al fatto che può permettere ancora pratiche crudeli come l’uso delle gabbie di allattamento per le scrofe nonché l’utilizzo di genetiche ad accrescimento rapido, così lesive per il benessere degli animali coinvolti. Il nuovo standard va oltre tutto ciò e definisce una serie di principi stringenti in tema di benessere animale, che, una volta adottati, andranno a migliorare in maniera sostanziale il benessere degli animali della filiera biologica in Italia facente capo a FederBio, consentendo loro di vivere in condizioni molto più naturali e rispettose dei loro bisogni etologici fondamentali. Apprezziamo anche molto il principio affermato del superamento dell’eliminazione dei pulcini maschi nell’all’allevamento delle galline ovaiole, una delle maggiori cause di crudeltà sugli animali della zootecnia moderna. Noi di CIWF vigileremo affinchè l’approvazione dello standard FederBio avvenga nel tempo più rapido possibile.”
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