“Siamo soddisfatti del voto all’unanimità al Senato sulla mozione per l’adozione della clausola di salvaguardia per il divieto delle coltivazioni OGM in Italia e il rafforzamento dei controlli. Si tratta di un segnale importante di coesione delle forze politiche rispetto a un tema che è direttamente connesso con la scelta per il modello di agricoltura su cui innestare il futuro dell’economia agricola e agroalimentare dell’Italia”. Commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio, in riferimento all’approvazione della mozione votata in Senato che impegna il Governo:rn• Ad adottare la clausola di salvaguardia prevista dall’articolo 23 della direttiva 2001/18/CE e/o ad adottare la misura cautelare di cui all’articolo 34 del regolamento (CE) n. 1829/2003, in base alla procedura prevista dall’art. 54 del regolamento (CE) n. 178/2002, a tutela della salute umana, dell’ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano.• A rafforzare la già efficace opera di monitoraggio e controllo posta in essere con il coinvolgimento del Corpo forestale dello Stato, il quale da tempo effettua verifiche per evitare la contaminazione tra colture geneticamente modificate e non e per controllare l’eventuale presenza di sementi transgeniche non autorizzate.• A potenziare la ricerca scientifica pubblica in materia agricola e biologica e, in caso di OGM, in ambiente confinato di laboratorio.rnProsegue Carnemolla: “Per questo ci auguriamo che analoga condivisione d’intenti e d’iniziative le forze politiche e il Governo la dimostrino nell’indicare l’agricoltura biologica certificata secondo le normative europee quale asset prioritario per l’EXPO’ 2015 e la prossima programmazione dei fondi per lo sviluppo rurale, che prenderà avvio nel 2014 e traguarderà fino al 2020, accompagnando la necessaria trasformazione e innovazione del sistema agricolo, rurale e agroalimentare nazionale.”