Presentato ieri dal ministero dell’Agricoltura: sarà a scaffale da inizio del 2026. In Italia salgono i produttori, ma solo la metà dei terreni certificati bio sono coltivati
Intervista a Maria Grazia Mammuccini su Il Sole 24 Ore.
A più di tre anni dall’entrata in vigore della legge quadro sull’agricoltura biologica, l’Italia finalmente lancia il marchio Biologico italiano, che tutelerà le produzioni 100% nazionali. Per il suo battesimo il ministero dell’Agricoltura ha scelto la giornata europea del biologico, che si è celebrata ieri e che a Roma ha visto riunite le principali associazioni agricole e di settore. Dal ministero fanno sapere che servono ancora quattro o cinque mesi di lavoro per il nuovo marchio – un cuore tricolore con affianco la dicitura “biologico italiano” dovrebbe dunque essere sugli scaffali già all’inizio dell’anno prossimo.
Il marchio era una cosa che stavamo aspettando – dice la presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini – i dati ci dicono che sia per i consumatori italiani che per quelli esteri esiste un legame stretto tra l’origine della materia prima e l’idea della sostenibilità. Credo che questo nuovo marchio sia una grande opportunità per aumentare il nostro export, ma anche i consumi interni».
Sempre ieri sono stati presentati i dati aggiornati sul mondo del bio in Italia. Secondo l’Ismea, il numero complessivo degli operatori ha superato quota 97mila, il 2,9% in più rispetto al 2023 e ben il 62% in più nell’ultimo decennio. Di questi, le aziende agricole vere e proprie sono aumentate del 3,4% e sono ormai più di 87mila. Anche la domanda di prodotti bio e in crescita, per un mercato che oggi vale 396miliardi soltanto nel canale della grande distribuzione. […]