“La bio protezione è un punto strategico per il biologico, perché c’è bisogno di strumenti per la difesa delle piante, di approcci che consentano una innovazione per il biologico che favorisca la crescita del settore.”
Così la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini, a margine dell’Assemblea annuale Anabio dedicata a “Le frontiere della bioprotezione”, tenutasi stamane a Roma nella sede Cia.
“L’obiettivo nel nostro Paese di arrivare al 25% al 2027 di superficie coltivata a bio. Ecco, investire nella bio protezione è fondamentale per raggiungere questo obiettivo. Ma non solo, è fondamentale anche per offrire soluzioni innovative anche al resto dell’agricoltura, perché molti trattamenti con prodotti di sintesi chimica si possono cambiare utilizzando prodotti di origine naturale. Quindi è un punto chiave per il futuro.
Ma cosa serve però per favorire l’innovazione del bio controllo e soprattutto per farla arrivare alle aziende agricole?
Intanto serve ricerca e innovazione. Si è fatto ricerca in molti altri ambiti, ma la ricerca per l’agroecologia ha sempre visto investimenti ridotti. Oggi vediamo anche da quello che ci è stato presentato stamani, che le imprese produttrici di mezzi tecnici stanno investendo sempre di più per il bio controllo e questo è un indicatore che ci deve far investire anche dal punto di vista della ricerca da parte del pubblico. Ricerca e innovazione ma non solo. Serve formazione dei tecnici, serve consulenza alle aziende per convertirsi al bio e per fare una difesa adeguata che non è la sostituzione solo del principio attivo, ma è un approccio diverso quello della prevenzione, quello del monitoraggio, quello dell’intervento integrato proprio per la difesa delle piante. […]