“Come costruire un modello di gestione sostenibile della filiera del vino” è il seminario che si tiene martedì 13 marzo dalle ore 10.00 presso la sede di FIDAF – Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali – in via Livenza 6 a Roma. Si tratta del primo appuntamento che rientra  nell’ambito del progetto “Sviluppo e trasferimento di sistemi innovativi di produzione per la qualità e salubrità al consumo di vini dei Castelli Romani – Applicazione combinata di prodotti enologici e tecnologie di vinificazione per limitare il contenuto di SO2 totale nei vini al consumo” promosso e realizzato da FederBio con il contributo della Regione Lazio e l’apporto scientifico dell’Università della Tuscia.Attraverso questo progetto si sono voluti studiare e sperimentare prodotti enologici e tecnologie diproduzione e conservazione dei vini che prevedessero l’impiego di soluzioni alternative ai solfiti, che, nonostante la loro utilità sul piano pratico, risultano essere non salubri per l’uomo. “La produzione di vino rappresenta uno dei settori principali dell’economia nazionale e di determinati territori locali particolarmente vocati. – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – Coinvolge numerose realtà produttive, anche di piccole e medie dimensioni, che operano lungo le diverse fasi della filiera. La gestione di un progetto come questo, realizzato grazie al contributo della Regione Lazio, che ha l’obiettivo di promuovere pratiche innovative per assicurare una produzione salubre e di qualità del vino rappresenta per la Federazione un impegno molto importante nel quale stiamo concentrando il nostro impegno. Soprattutto in questo periodo, a seguito dell’approvazione del regolamento europeo sulla vinificazione bio, vogliamo essere un punto di riferimento per tutto il comparto”.Il primo appuntamento di martedì 13 marzo, che prevede l’intervento della Dott.ssa  Francesca Cajani – Consulente Altran, Divisione EILIS – Sostenibilità Ambientale, ha l’obiettivo di fornire una serie di informazioni necessarie per la realizzazione di una filiera vitivinicola a basso impatto ambientale attraverso l’analisi degli impatti della produzione dell’uva e del vino sul territorio e quella  della filiera del vino tramite la metodologia del Life Cycle Assessment (LCA), oltre che il tema del coinvolgimento dei vari attori della filiera nell’adozione di comportamenti maggiormente sostenibili per il territorio e per le risorse naturali impiegate.La filiera del vino, infatti, presenta diversi aspetti ambientali che richiedono una corretta gestione, sia per la salvaguardia del terreno e di quelle risorse che ne consentono la produttività sia per garantire la continuità del business: la sostenibilità ambientale, infatti, non ha solo una valenza di rispetto dell’ambiente, ma anche di lungimiranza perché permette di supportare il  mantenimento e la salvaguardia delle risorse naturali e dei territori di produzione del vino, consentendo di mantenere lo sviluppo economico del settore. La gestione attiva ed innovativa delle problematiche ambientali connesse alla produzione di vino, per di più coordinata tra soggetti che fanno “rete” per interesse comune, rappresenta anche un importante valore aggiunto ed un elemento distintivo del territorio.Per tutte le informazioni: www.federbio.it Il Progetto “Sviluppo e trasferimento di sistemi innovativi di produzione per la qualità e salubrità al consumo di vini dei Castelli Romani – Applicazione combinata di prodotti enologici e tecnologie di vinificazione per limitare il contenuto di SO2 totale nei vini al consumo” promosso e realizzato da FederBio è finanziato dalla Regione Lazio attraverso la Misura 124 dei Piani di Sviluppo Rurale 2007-2013 e si inserisce nell’ambito della PIF RL071 Vitivinicola derivante dall’unione tra una PIF (RL030) che ha quale scopo principe il miglioramento della qualità del vino e da un’altra PIF (RL049) che punta sulle produzioni vi t ivinicole biologiche commercializzate tramite forme innovative e di agricoltura sociale.