“Per crescere l'agricoltura deve ora imparare a preservare”: la FAO sottolinea come sia necessario un nuovo modello produttivo per produrre più cibo con meno: un modello che preveda metodi rispettosi degli ecosistemi e riconsideri la natura come protagonista nella crescita delle colture. L’appello della FAO, contenuto nello studio Save and Grow, sostiene che una produzione sostenibile è la via che può permettere di affrontare due punti di estrema importanza: assicurare nutrimento alla popolazione mondiale, che si prevede nel 2050 raggiungerà circa 9,2 miliardi di persone, e rispondere alle sfide legate ai cambiamenti climatici.Il modello produttivo sostenibile promosso dalla FAO parte proprio dall’agricoltura che per offrire cibo a sufficienza e di qualità ed essere rispettosa dell’ambiente deve prevedere l’impiego di metodi di lavorazione del suolo non invasivi, quali per esempio: una lavorazione minima del terreno, facendo a meno di un'aratura profonda, per mantenere in modo permanente la copertura organica; la rotazione delle colture alternando quelle cerealicole con le leguminose che arricchiscono il terreno; l'irrigazione di precisione, per produrre di più con meno acqua.“Per assicurare nutrimento al nostro Pianeta e far fronte ai mutamenti del clima l’agricoltura è il primo tassello che dobbiamo considerare – afferma Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – e proprio perché si tratta del primo anello della catena è importante che sia davvero sostenibile per garantire cibo e al tempo stesso tutela dell’ambiente nel quale viviamo. Il metodo di coltivazione biologico, che prevede il totale rispetto dei cicli naturali di coltivazione e allevamento, che richiede l’impiego di concimi naturali, che si basa sulle rotazioni delle colture e che esclude l’impiego di prodotti geneticamente modificati salvaguarda la fertilità dei suoli, la qualità delle acque, la salute delle piante e degli animali e la biodiversità assicurando buon cibo e futuro al Pianeta. Sono quindi d’accordo con quanto sottolinea la FAO sulla produzione intensiva, che non ha le capacità di affrontare le sfide future, prima fra tutte conciliare la necessità di nutrire adeguatamente tutta la popolazione mondiale e garantire un Pianeta migliore. E’ necessario che i singoli Paesi con il ruolo guida della FAO adottino misure e incentivi per far conoscere agli agricoltori il biologico e convertire l’agricoltura di larga parte del Pianeta, innovando e migliorando sempre più le tecniche in coerenza con i principi dell’agricoltura biologica”.