Animali che mangiano foraggi freschi o secchi o con mangimi biologici, che vengono trattati senza farmaci e antibiotici a effetto preventivo: l’allevamento bio, per regolamento, si pone come obiettivo il benessere degli animali, che significa inevitabilmente benessere per l’uomo.
Nel 2014 l’allevamento bio in Italia ha fatto registrare 4.806.887 animali, tra pollame (3.490.702), ovini (757.746), bovini (222.924), 146.692 (arnie con api), caprini (92.647), suini (49.900) ed equini (12.970) – oltre altri animali (20.336) – con una crescita di circa il 15% sull’anno precedente.
“Sempre più consumatori scelgono latte, uova e carne biologica, sinonimo di benessere per gli animali e per l’uomo. – spiega Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – Allevare con metodo biologico significa offrire agli animali spazi appropriati in stalla o all’aperto, alimentazione fresca o secca preparata con ingredienti bio. Nel rispetto della loro natura gli animali non vengono “spinti” alla produzione esagerata. Ma non solo: il bio non prevede l’impiego di antibiotici o di farmaci a effetto preventivo e questo ha un inevitabile beneficio per il consumatore. La scelta del bio comporta sì costi più elevati, ma con benefici estremamente palesi e importanti per il benessere dell’uomo. L’auspicio è che sempre più consumatori, consapevoli e sensibilizzati, scelgano il bio come garanzia di alimentazione sana”.