L’Assemblea dei Soci di FederBio che si è tenuta mercoledì 8 giugno ha definito alcuni obiettivi importanti per favorire una ulteriore qualificazione del comparto e una innovazione della sua immagine. L’analisi è partita dal fatto che anche il 2011 presenta un contesto di mercato assai favorevole per il settore biologico, con una crescita rilevante nella prima parte dell’anno di tutti gli indicatori economici, che  afferma il consolidamento del cambiamento nelle scelte di acquisto nonostante la situazione economica difficile. La Federazione, che ha chiuso il 2010 in utile, sottolinea come sia tuttavia necessario considerare che a livello nazionale i prodotti biologici sono scarsamente presenti nella rete distributiva, pur se con qualche miglioramento, e che la situazione difficile della finanza pubblica locale sta determinando una stasi e qualche preoccupante segnale di regresso sul versante della ristorazione collettiva pubblica. È quindi necessario prendere atto di questo scenario e acquisire la consapevolezza dell’opportunità di qualificare e innovare l’immagine del settore, intervenendo sia sul versante normativo che su quello della ricerca, dei servizi alle imprese e della comunicazione per migliorare sempre più l’affidabilità del sistema di certificazione e i comportamenti virtuosi del biologico anche sul versante dell’energia, dell’utilizzo dell’acqua e delle emissioni di CO2. E’ dunque necessario proseguire nella costruzione del progetto per un’organizzazione interprofessionale nazionale di settore al fine di proporre FederBio come il soggetto di riferimento anche per le organizzazioni a vocazione generale, che vanno dunque coinvolte allo scopo di poter organizzare meglio la loro base associativa di imprese bio. In questo percorso è inoltre necessario intensificare gli sforzi per favorire al meglio le aziende di produzione del nostro territorio affinché si possano agganciare alla crescita del mercato.  “Oltre a questi fondamentali aspetti – sottolinea Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – dobbiamo agire per perseguire la massima unità del settore. Solo operando in questa direzione possiamo favorire la crescita del bio italiano. Ecco quindi che riteniamo utile riprendere un dialogo con AIAB almeno per condividere posizioni comuni sui temi rilevanti per il settore quali il sistema di certificazione, il Piano d’azione nazionale di settore e le politiche di sostegno, sviluppo rurale in primis. Il comparto ha molte potenzialità: l’agricoltura biologica infatti coniuga sostenibilità e competitività, occupazione, tutela dei beni pubblici, multifunzionalità e ruolo sociale per l’agricoltura; è su questi aspetti che dobbiamo fare leva senza farci minacciare da altri settori che, per elevata capacità di investimento in comunicazione, tendono a farli propri. Un esempio su tutti è il tema della sostenibilità ambientale con normative nazionali sulla produzione integrata che vantano benefici qualitativi superiori e la proposte dell’UE di estendere al food il marchio dell’ECOLABEL.  Anche all’interno della Federazione abbiamo notato che è necessario intervenire per creare opportunità concrete di crescita sana del comparto. FederBio vuole innanzitutto dare un nuovo impulso alla Sezione Soci Produttori attraverso una riorganizzazione, necessità emersa anche durante l’Assemblea Nazionale dei Produttori Biologici tenutasi a Milano a febbraio, e investire sulle Sezioni soci trasformatori-distributori e servizi per rispondere al meglio alle necessità delle imprese che operano sul mercato. Per quanto invece riguarda il sistema di certificazione la Federazione porta avanti il suo impegno per una reale semplificazione e per rendere sempre più trasparente e efficace il sistema di certificazione, anche attraverso progetti per l’informatizzazione del sistema che coinvolgano direttamente sia gli organismi di controllo che le imprese. Abbiamo infine approvato un Codice Etico per tutte le componenti della filiera che verrà reso operativo entro settembre”. Il ruolo assunto dall’agricoltura biologica e biodinamica nelle nuove politiche dello sviluppo rurale, della salute e dell’ambiente rende necessario proseguire nell’ampliare l’orizzonte delle relazioni della Federazione sia con i Ministeri sia con gli enti e le agenzie governative, che ne costituiscono gli organismi operativi, le Regioni e il sistema universitario, ma non solo. Molti passi avanti sono stati fatti nel corso del 2010 e nei primi mesi del 2011 con lo sviluppo di nuove alleanze e collaborazioni: la recente firma del protocollo d’intesa con il WWF nazionale apre una fase nuova e interessante per la Federazione come punto di riferimento di un settore economico nei confronti del movimento ambientalista; la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con l’associazione Le Città del Bio amplia l’orizzonte di attività della Federazione nei confronti degli enti locali, italiani ed europei, che hanno programmi per l’introduzione del biologico nella ristorazione collettiva pubblica oltre che iniziative di promozione e comunicazione collegate; il rapporto di collaborazione avviato con Banca Etica, che verrà formalizzato entro luglio, permette di affrontare le necessità per il credito e i servizi bancari dedicati e di sviluppare assieme progetti strategici sulla formazione d’impresa e la sperimentazione di buone pratiche.