L’azione investigativa, condotta dagli ispettori dell’ICQRF e dai militari della Guardia di Finanza di Pisa, ha sgominato un’associazione criminale dedita alla produzione e commercializzazione di succo concentrato di mela, sofisticato con acqua e sostanze zuccherine, falsamente dichiarato biologico di origine europea.

Bologna, 26 giugno 2019 – FederBio, la Federazione nazionale che dal 1992 tutela e rappresenta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, si congratula con l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) e i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Pisa per avere sventato una maxi frode nella produzione e commercializzazione di falsi prodotti biologici per un valore di oltre 6,5 milioni di euro.

Le indagini hanno accertato che l’organizzazione criminale, articolata su diversi livelli gerarchici con il diretto intervento di soggetti prestanome in territorio nazionale ed estero, ha prodotto e commercializzato nel territorio dell’Unione europea 1,4 milioni di kg di succo concentrato di mela sofisticato con acqua e sostanze zuccherine dichiarandolo falsamente come biologico di origine europea.

Le indagini della Procura di Pisa hanno permesso di eseguire 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere e di sottoporre a sequestro 6 società, beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 6.500.000 euro.

“Pieno sostegno e fiducia alla Magistratura e alle Autorità di polizia giudiziaria che hanno smascherato una rilevante frode nel comparto dei succhi e preparati di mele spacciati per biologici. Ancora una volta si sono sfruttate le debolezze del sistema di certificazione attuale, che FederBio denuncia da anni, per truffare sia i consumatori che i produttori biologici onesti, che sono la grande maggioranza ma che vedono diminuire i prezzi di acquisto dei loro prodotti per la concorrenza crescente di prodotti convenzionali camuffati da biologici, non solo di provenienza estera. Senza una vera tracciabilità a sistema, come quella che FederBio ha proposto e realizzato da tempo, e senza interventi drastici su alcuni organismi di certificazione in palese conflitto d’interesse o inadeguati a svolgere un controllo efficace nell’era del digitale e della blockchain, il rischio rimarrà elevato. FederBio è pronta a costituirsi Parte civile anche in questa indagine, come ha già fatto in tutte le vicende di frode che hanno riguardato il settore biologico nazionale negli ultimi anni”, ha affermato Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio.

 

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