Bologna, 11 dicembre 2025 – La cucina italiana è ufficialmente Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO. Un successo che FederBio accoglie con grande soddisfazione, perché celebra non solo un modello alimentare d’eccellenza basato sul rispetto degli ingredienti, ma soprattutto un intero modo di intendere il cibo che parte dal lavoro degli agricoltori nella tutela della terra e delle varietà colturali. Vengono così valorizzati la trasmissione di sapori e saperi che tiene unite comunità e generazioni, e il legame profondo con i territori che rende unico il nostro modello alimentare.

Un traguardo importante per l’Italia che riconosce la ricca biodiversità dei territori italiani, l’impegno quotidiano degli agricoltori, nonché quella maestria artigianale fatta di competenza e creatività da cui sono nate le ricette divenute simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo.

“Dietro questo riconoscimento c’è l’agrobiodiversità, ci sono tradizioni agricole che proteggono le varietà locali, l’identità dei territori e il legame profondo con la terra, valori che sono riferimento strategico anche per l’approccio agroecologico e le produzioni bio. È da qui che nasce quella cucina stagionale, autentica e sostenibile tanto apprezzata in tutto il mondo – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio -. Si tratta di un patrimonio culturale che affonda le radici nella terra, perché è prima ancora un patrimonio agricolo, di cura e di relazioni. La cucina italiana è il risultato di un sistema produttivo che ha saputo difendere nel tempo la ricchezza dei territori, valorizzando filiere etiche rispettose dell’ambiente e delle persone. È il merito di generazioni di agricoltori che hanno custodito semi autoctoni, preservato tecniche naturali e tramandato di padre in figlio conoscenze antiche. La cultura del buon cibo nasce da una terra sana, coltivata con pratiche che rispettano i cicli naturali, preservano la fertilità del suolo e tutelano i servizi ecosistemici”. 

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