Organi di controllo affidabili ed efficaci, regolamentazione certa, visione di sistema, investimenti in ricerca e formazione. Ecco i punti della mappa sul futuro del biologico emersi nel convegno inaugurale di Sana 2016, a BolognaFiere dal 9 al 12 settembre, “L’agricoltura biologica: un’opportunità strategica per il Paese”. Il Bio non è più solo il frutto della libera scelta di alcuni ma è ormai riconosciuto come una grande opportunità per l’agroalimentare del nostro Paese. Nell’incontro, assieme ad Andrea Olivero, Vice ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, sono intervenuti Antonio Bruzzone, Direttore Generale di BolognaFiere, Gabriele Canali dell’Università Cattolica S. Cuore di Piacenza, Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, Simona Caselli, Assessore all’agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, Paolo Carnemolla, Presidente FEDERBIO, Dino Scanavino, Presidente CIA, Confederazione italiana agricoltori, Paolo Parisini, Presidente della Federazione Agricoltura biologica di Confagricoltura.
“Il biologico è la svolta della sostenibilità nell’agricoltura – ha aperto il Vice ministro Andrea Olivero – I dati sono in forte crescita: il 12% della superficie agricola occupata è biologico, l’obiettivo è raggiungere il 18%. La visione di nicchia è alle spalle, oggi è il biologico a fare da traino.” Gli obiettivi del piano strategico nazionale sono in linea con le istanze degli operatori: la semplificazione normativa, la revisione del sistema di controllo, l’allocazione di maggiori risorse al biologico coordinando gli incentivi dei piani di sviluppo regionali, azioni sulle politiche di filiera e sull’interprofessionalità, focus su formazione e ricerca e interventi per la promozione del Made in Italy all’estero. “Il Governo agirà con coerenza e determinazione per gestire al meglio la crescita, trasformando anche i rischi connessi ad una crescita tumultuosa in una grande opportunità”.
L’assessore Simona Caselli ha riportato gli ottimi dati del biologico in Emlia-Romagna. In due anni la crescita della superficie agricola biologica è passata da 85.000 a 114.000 ettari, con un incremento del 28% e un 11% del totale. Il sostegno al biologico è importante – ha ribadito – da parte della Regione ci sono agevolazioni su tutti i livelli, anche con un top up in investimenti nell’attuazione del PSR. Il controllo è considerato decisivo, tanto che si è data garanzia di una copertura totale delle spese di certificazione per le imprese dl settore. Importanza strategica la rivestono anche innovazione, ricerca e formazione“

A livello europeo l’onorevole Paolo De Castro ha sottolineato la necessità della massima attenzione sui sistemi e sugli organi di controllo, oltre che sensibilità diffusa nella società civile e tra gli imprenditori di settore. Un accenno anche ai lavori in Commissione: “Il nuovo regolamento – ha dichiarato -, ora al vaglio, sarà approvato solo se capace di portare miglioramenti effettivi al sistema in vigore”.
Paolo Carnemolla ha insistito sull’importanza di una visione organica, di sistema sottolineando che il percorso di conversione al biologico va guidato, per garantirsi la crescita che il settore può avere sia in Italia sia sul mercato estero, attraverso la creazione di un organismo interprofessionale di
settore. “È necessario gestire i Piani di Sviluppo Regionale e i sistemi di riforma e di controllo in modo oculato – ha sottolineato – Occorre migliorare l’organizzazione delle filiere produttive a livello istituzionale, implementare sistemi formativi specializzati e sviluppare un rapporto maturo di concertazione. Serve agire con la consapevolezza che il biologico si può considerare a tutti gli effetti uno dei due pilastri del sistema agricolo italiano, assieme alle produzioni tipiche”.
Gabriele Canali ha parlato di un cambiamento di scenario strutturale: dalle politiche di sostegno all’agricoltura biologica, al mercato come primo riferimento. Un mercato in cui la domanda continua a crescere con numeri a doppia cifra: “Il rischio è quello di assistere a una crescita tumultuosa. È importante che gli organi di controllo siano efficaci e che il sistema si dia una visione, che ci siano controlli efficaci, filiera integrata e investimenti in innovazione e ricerca. Con la consapevolezza che per crescere occorre puntare sul capitale umano”.
Conferme in tal senso sono arrivate da Dino Scanavino, che ha ricordato: “L’agricoltura biologica ha performance anticicliche rispetto al sistema economico e all’agricoltura tradizionale. Alla base del successo ci sono idee innovative, dinamicità ed elasticità delle forme imprenditoriali”.
A sostenere il ruolo chiave dell’innovazione, della ricerca e della professionalità degli operatori, è stato anche Paolo Parisini . Fil rouge del dibattito il tema del controllo: certificazioni e verifiche devono essere certe e affidabili, la regolamentazione adeguata.
Il programma completo dei convegni SANA è disponibile in versione completata su: http://www.sana.it/iniziative/sana-academy/4712.html

FONTE: SANA,Salone Internazionale del Biologico e del Naturale

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