Roma, 12 gennaio 2015 – Il Parlamento europeo voterà domani, 13 gennaio, il testo che consentirà agli Stati membri di limitare o abolire le coltivazioni OGM.  Un appuntamento importante dunque, che determinerà il nostro futuro alimentare e ambientale.rnLe associazioni del biologico avevano esultato, a novembre scorso, per l’introduzione delle ragioni ambientali a sostegno del divieto di coltivare Ogm nei singoli Stati ma la versione che arriva domani all’Assemblea plenaria presenta alcune rischiose lacune.rnTra queste: la vaghezza rispetto alle motivazioni ambientali invocabili; la libertà di circolazione di prodotti Ogm, anche in caso di divieto di produzione;  la reversibilità in ogni momento del divieto di coltivazione stabilito da un singolo Stato membro.rn Per questo le tre associazioni che maggiormente rappresentano il biologico, AIAB, Federbio e l’Associazione Agricoltura Biodinamica, si sono unite nell’evidenziare il rischio che la debolezza rispetto alle motivazioni ambientali invocabili dagli Stati Membri per vietare la coltivazione sul proprio territorio possa lasciare sul piano giuridico ampi spazi di contestazione alle multinazionali. Evitare tali rischi dovrebbe rimanere la priorità assoluta nell’approvazione di qualsiasi norma. Insieme a questo è importante  l’approvazione di una norma che estenda l’obbligo di etichettatura ai prodotti derivati da animali alimentati con Ogm o comunque ottenuti da Ogm. L’etichettatura obbligatoria esiste già per i prodotti destinati all’alimentazione umana e per i mangimi.rn “Un modo – dice Paolo Carnemolla presidente di Federbio – per garantire la massima libertà di scelta ai consumatori e capire, su quest’aspetto dell’etichettatura obbligatoria, da che parte stanno le organizzazioni agricole e chi vuole davvero tutelare il made in Italy alimentare”.rn Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB esprime preoccupazione per il gioco di sponda che si può aprire tra una simile normativa sugli Ogm e il TTIP, il Trattato di libero scambio tra Usa e Ue, che rischia di essere approvato. “I cambiamenti del testo in approvazione, che esclude gli emendamenti approvati dal Parlamento,  sono di fatto la rivelazione degli accordi presi in sede Ttip. Ci risulta difficile pensare che in una trattativa sulla libera circolazione di merci e servizi, il Nord America rinunci a imporre gli OGM e si adegui alle etichette ‘parlanti’ che permettono al consumatore di scegliere con più consapevolezza. Basti pensare che nel WTO gli USA hanno considerato l’etichettatura che obbliga a dichiarare la presenza di OGM un ostacolo alla libera circolazione delle merci.” rn Per Carlo Triarico, presidente dell’Associazione Agricoltura Biodinamica “l’Italia, in quanto portatrice sana, nella produzione alimentare, di valori di qualità e salute, deve distinguersi fortemente da chi vuole ‘contaminare’ il nostro cibo con prodotti di dubbia provenienza. Questo si può fare solo tenendo gli Ogm il più lontano possibile dai nostri campi e dalle nostre tavole”.rn Oltre a mantenere libero il territorio dalla contaminazione con il divieto di coltivazione – dicono le tre associazioni – va salvaguardato il diritto di scegliere di non consumare Ogm. Per la tutela della nostra agricoltura e dei nostri territori e per garantire ai consumatori un’informazione chiara e senza ambiguità”.rn rn——————-rnUfficio Stampa FederBio:  Silvia Pessini –  silvia.pessini@ariescomunicazione.it   – Cell. 348 3391007rnUfficio stampa Associazione per l’Agricoltura Biodinamica – info@biodinamica.org rnUfficio stampa AIAB:  Michela Mazzali – Silverback, Greening the communication ufficiostampa@aiab.it –  Cell. 348 2652565