Mentre il Consiglio di Stato ci mette al sicuro da rischio semine di Mais Monsanto 810 per il 2014 non accogliendo la sospensiva richiesta dall’agricoltore friulano e rinviando  la decisione nel merito al 4 dicembre,  lo scenario per arrivare ad un divieto definitivo di coltivazione di OGM nel nostro paese si sta complicando. Ad esprimere forte preoccupazione sono le tre associazioni che rappresentano il mondo del biologico: AIAB, Federbio e Associazione per l’Agricoltura Biodinamica che, a seguito dell’accordo raggiunto oggi dal Consiglio Ambiente sulla proposta delle Commissione, lanciano l’allarme:   “Dietro alla maggiore flessibilità concessa agli Stati membri nel decidere se impedire o ammettere la coltivazione di OGM sul proprio territorio, si cela una vera e propria trappola”.rn rnLa proposta presentata dalla Presidenza greca sulla modifica della direttiva 2001/18/CE relativa all’ emissione deliberata di OGM nell’ambiente – secondo le tre associazioni –crea forti preoccupazioni perché la facoltà dello Stato membro di vietare la coltivazione risulta in realtà ampiamente ridimensionata. Si potrà esercitare il divieto, infatti, solo se lo Stato è in grado di dimostrare che esistono motivi di impedimento diversi da quelli ambientali e relativi alla salute sui quali, invece, continuerà ad esprimersi soltanto la Commissione su parere dell’EFSA. La proposta, inoltre, consente agli Stati di vietare soltanto una coltura GM alla volta mentre non attribuisce un diritto unico e generalizzato di vietare qualsiasi coltivazione transgenica sul proprio territorio. Alle compagnie del biotech – continuano le associazioni del biologico – viene invece riconosciuto un potere di intervento, che non ha alcun fondamento né logico né giuridico.rnLe tre associazioni, per salvaguardare i territori italiani e le produzioni locali da coltivazioni inappropriate di OGM, chiedono di utilizzare il semestre di presidenza italiana per: rn rn1) Riformare in modo più democratico la procedura di autorizzazione degli OGM. La Presidenza Italiana deve imporre una discussione urgente su questo tema ed avviare subito una seria riflessione in seno al Consiglio per individuare gli strumenti giuridici necessari a dare attuazione alla dottrina della Maggioranza Prevalente.rn2) Avviare il processo di rafforzamento del sistema di valutazione del rischio degli OGM  rimettendo in discussione (perché scientificamente infondato) il principio della “sostanziale equivalenza”, individuando le tecniche appropriate per valutare gli effetti a lungo termine degli OGM  per garantire una seria valutazione del rischio ambientale e sanitario  e includendo nella procedura una seria valutazione degli impatti socio-economici degli OGM dando seguito alle conclusioni del Consiglio Ambiente che risalgono ormai al 2008rn3) Approvare la proposta di regolamento che consente agli Stati membri di vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio, in linea con la posizione adottata dal Parlamento europeo nel 2011.rn“La nostra proposta alla Presidenza Italiana dell’UE – dicono le tre associazioni  – è di impostare da subito in modo chiaro e netto il confronto nel Consiglio sulla base non dell’inapplicabile proposta della Commissione Europea e dell’accordo raggiunto oggi in sede di Consiglio Ambiente  ma di quella, assai più sicura e praticabile, adottata dal Parlamento Europeo e giungere ad un accordo entro la fine dell’anno.rnIn tutto questo periodo tutto il mondo del biologico continuerà ad esercitare il massimo impegno nei confronti delle Istituzioni e a mobilitarsi insieme agli agricoltori e a tutti i cittadini affinché  il Governo del nostro paese possa riuscire, nel semestre di Presidenza Italiana dell’UE, a liberare l’Italia e l’Europa dagli OGM” .