Roma, 13 gennaio 2015 – “Il voto di oggi, nonostante le innegabili ricadute positive, rischia di essere un regalo alle multinazionali del biotech che mirano a tenere in ostaggio la sovranità alimentare. Allo stesso tempo, ponendo limiti all’obbligo di etichettatura, si ignora la volontà di gran parte dei cittadini che, a più riprese, hanno detto ‘no’ agli OGM”.rn Il mondo del biologico, rappresentato dalle tre principali associazioni, AIAB, FederBio e  Associazione Agricoltura Biodinamica, esprime la sua preoccupazione per l’esito che ha avuto oggi il voto europeo che ha concesso agli Stati membri la libertà di limitare o vietare la coltivazione di Ogm.rn “Per alcuni Paesi europei questo voto può rappresentare senz’altro un passo avanti. Gli Stati sono un po’ più liberi di decidere ed esiste un nuovo modello per il resto del mondo. Per un paese come l’Italia, però, che ha nell’agricoltura biologica e di qualità un fiore all’occhiello della produzione, si tratta di un pericoloso arretramento. Ulteriore elemento di debolezza, come sottolinea anche IFOAM UE, è che i paesi che non opteranno per il divieto, non sono obbligati a prendere misure di tutela verso l’agricoltura non transgenica”.rn Secondo le tre associazioni, la versione approvata oggi contiene troppe ambiguità e vaghezze sull’introduzione delle ragioni ambientali invocabili da ogni Stato per sostenere il divieto di coltivare prodotti transgenici.rn “Lo Stato non potrà appellarsi a ragioni ambientali per vietare gli Ogm ma solo a ragioni socio-economiche. Un modo per rendere giuridicamente deboli i singoli paesi e per lasciare un pericoloso spazio di contestazione alle multinazionali che acquisiscono, così, un grande potere.  Inoltre, la possibilità che l’etichettatura obbligatoria sia considerata un ostacolo alla libera circolazione delle merci diventa, con il testo approvato, un pericolo reale che mette a rischio il diritto dei consumatori a essere correttamente informati“rn “Il voto di oggi  – dice Vizioli presidente di AIAB – indica chiaramente una volontà da parte dei governi europei di spianare la strada al TTIP, la cui trattativa sta andando avanti in segreto tra Usa e UE. Inoltre, sulla questione etichettatura, nascondendosi dietro ai principi del liberismo (e cioè della libera circolazione delle merci) si ignora la volontà di tutti quei cittadini (e sono tanti) che hanno dichiarato di non voler mangiare OGM”.rn “Un notevole danno anche economico – sottolinea Carlo Triarico, presidente dell’ Associazione Agricoltura Biodinamica – se si pensa al boom di domanda interna ed esportazioni che ha avuto negli ultimi anni l’agricoltura biologica e biodinamica. Così si tagliano le gambe a uno dei pochi settori in crescita, che fa dell’Italia un gioiello nella produzione dell’agroalimentare di qualità”.rn “Non resta che ribadire che il biologico rimane l’unico sistema agricolo e di filiera alimentare che vieta gli OGM – dice Paolo Carnemolla Presidente di Federbio –, ci auguriamo che il Governo italiano utilizzi al meglio il nuovo quadro normativo e anche in relazione al voto odierno confermi il divieto di coltivazioni OGM in Italia anche dopo la scadenza del decreto interministeriale attualmente vigente, sulla cui legittimità già a suo tempo si è pronunciato il TAR Lazio”.rn In questo quadro la richiesta delle tre associazioni a chi oggi grida vittoria per questo compromesso, è un impegno immediato a blindare a tempo indeterminato l’agricoltura sana dall’inquinamento OGM.rn rn———————-rnUfficio Stampa FederBio:  Silvia Pessini – silvia.pessini@ariescomunicazione.it  – Cell. 348 3391007 Ufficio stampa Associazione per l’Agricoltura Biodinamica – info@biodinamica.org Ufficio stampa AIAB:  Michela Mazzali, Silverback – Greening the communication – 
ufficiostampa@aiab.it –  Cell. 348 2652565