FEDERBIO, LIPU-BirdLife Italia e WWF Italia chiedono al Ministro Prestigiacomo e al Ministro Galan di prendere posizione a favore della riforma della PAC per un’agricoltura capace di gestire le maggiori sfide ambientali globali, dalla conservazione della biodiversità, all’adattamento ai cambiamenti climatici, alla gestione sostenibile delle risorse idriche.Questo quanto scritto  in due lettere delle associazioni in vista del  14 marzo quando nell’ambito del Consiglio Europeo i Ministri dell’ambiente dell’Unione Europea si confronteranno sulla riforma della Politica Agricola Comune post 2013 presentata dalla Commissione UE il 18 novembre 2010 e in vista della riunione del Consiglio europeo agricoltura del 17 marzo. Federbio, LIPU-BirdLife Italia e WWF Italia sostengono la riforma ecologica della PAC proposta dalla Commissione UE e ritengono in particolare che la nuova PAC dovrebbe essere basata sul principio "i soldi pubblici per beni pubblici", con il riconoscimento economico del lavoro che gli agricoltori svolgono per la conservazione della biodiversità e l’adattamento ai cambiamenti climatici nel territorio.   L’Unione Europea intende attraverso la PAC sostenere economicamente queste importanti sfide per la sostenibilità ambientale della Strategia 2020, riconoscendo alle imprese agricole un ruolo fondamentale in relazione al presidio del territorio, al mantenimento della vitalità degli ecosistemi, alla riduzione delle emissioni e allo sviluppo delle energie rinnovabili.  La PAC dovrebbe diventare inoltre uno dei principali strumenti per l’attuazione della Strategia europea per la conservazione della biodiversità, che dovrà fornire risposte concrete agli impegni che l’Unione Europea ha assunto in occasione del vertice della COP 10 della CBD a Nagoya nel mese di ottobre 2010.Le aree rurali dei 27 paesi europei rischiano di soccombere davanti alla globalizzazione dei mercati agricoli: la nuova PAC dovrà giocare un ruolo chiave per mantenere la vitalità di territori spesso marginali dal punto di vista economico e sociale ma fondamentali per la conservazione della biodiversità e per il mantenimento dei servizi che gli ecosistemi forniscono per il benessere di tutti i cittadini europei. Le associazioni ritengono che in futuro la PAC dovrà inoltre essere basata sempre di più sul principio “chi inquina paga”, penalizzando quei sistemi produttivi che compromettono risorse naturali d’interesse pubblico come il suolo e l’acqua potabile mettendo a rischio oltre che l’ambiente anche la salute dei cittadini. Restano infatti ancora senza soluzione gravi problemi ambientali legati al diffuso utilizzo di tecniche per le produzioni intensive con la diffusione dei pesticidi, l’inquinamento da nitrati e fosfati. La nuova PAC dovrà prevedere l’eliminazione progressiva dei sussidi a questi sistemi agricoli ad elevato impatto ambientale per favorire lo sviluppo dei sistemi agricoli a basso impatto ambientale, come l’agricoltura biologica, quale modello agricolo che coniuga la sostenibilità ambientale e sociale in sistemi agricoli più diversificati e con una particolare attenzione ai siti di rete Natura 2000 e alle aree HNV (High Nature Value) .Una riforma ecologica della PAC come auspicata dalle associazioni potrà in prospettiva assicurare una parte rilevante delle risorse finanziarie per l’attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità, attraverso il protagonismo delle nostre imprese agricole.Il bilancio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è stato penalizzato oltre misura dalle recenti manovre economiche che hanno imposto tagli pesanti al bilancio pubblico. E’ necessario per questo assicurare un efficace ed efficiente utilizzo delle risorse dell’Unione Europea per poter raggiungere gli obiettivi condivisi con la Strategia 2020 ed assicurare l’attuazione delle Direttive ambientali comunitarie, che costituiscono un obbligo per il nostro Paese.  Roma, 11 marzo 2011 Ufficio stampa WWF Italia tel. 0684497377 – 0283133233Ufficio stampa LIPU  tel 0521-1910706 – 3403642091Ufficio stampa Federbio Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica tel 039 2300003SCHEDAPunti di dettaglio da sottoporre al Consiglio dei ministri europeiLa proposta di riforma della PAC rafforza ulteriormente il ruolo dell’agricoltura nella gestione delle maggiori sfide ambientali globali, dalla conservazione della biodiversità, all’adattamento ai cambiamenti climatici, alla gestione sostenibile delle risorse idriche.L’Unione Europea intende attraverso la PAC sostenere economicamente queste importanti sfide per la sostenibilità ambientale della Strategia 2020, riconoscendo alle imprese agricole un ruolo fondamentale in relazione al presidio del territorio, al mantenimento della vitalità degli ecosistemi, alla riduzione delle emissioni e sviluppo delle energie rinnovabili.E’ necessario per questo, accanto ad una radicale riforma del primo pilastro (pagamenti diretti), rafforzare il secondo pilastro (Sviluppo Rurale) con il sostegno prioritario alle misure per uno sviluppo rurale legato alla tutela dell’ambiente. Le chiediamo per questo di sostenere con determinazione il ruolo che la PAC dovrà svolgere nell’immediato futuro per la gestione delle sfide ambientali, in particolare quale strumento per l’attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità che il Suo Ministero ha  con determinazione definito ed adottato dopo un difficile confronto con le Regioni in occasione del 2010, Anno Internazionale della Biodiversità. Il mantenimento dell’attuale bilancio dell’agricoltura è infatti giustificabile agli occhi dei cittadini dell’Unione Europea proprio  sulla base del ruolo sempre più centrale che l’agricoltura svolgerà verso il conseguimento di una reale sostenibilità ambientale. In particolare Le chiediamo di porre all’attenzione del Consiglio europeo i seguenti punti, ritenuti essenziali per una efficace ed efficiente riforma della PAC post 2013:- Difendere le risorse destinate al bilancio dell’agricoltura nell’ambito della revisione del bilancio dell’Unione Europea, in considerazione del ruolo fondamentale che l’agricoltura dovrà svolgere nella gestione delle sfide ambientali;- includere i valori della biodiversità tra i criteri per la ridistribuzione delle risorse assegnate all’agricoltura. Per questo dovrebbe essere considerato anche un criterio oggettivo relativo al patrimonio naturale tutelato dai 27 Paesi membri come ad esempio la superficie dei siti Natura 2000, oltre al criterio della SAU (Superficie Agricola Utilizzata), della Produzione Lorda Vendibile (PLV), del valore aggiunto per ettaro, della quantità e qualità del lavoro, sia dipendente che autonomo;- garantire nell’ambito della riforma del primo pilastro (pagamenti diretti) un riconoscimento economico alle singole aziende, attraverso il pagamento unico aziendale, per la conservazione della biodiversità attraverso un criterio oggettivo come la superficie aziendale destinata al mantenimento delle “infrastrutture verdi” essenziali per il mantenimento della naturalità diffusa sul territorio e per la struttura delle reti ecologiche;- assicurare una premialità per le aziende che mantengono sistemi agricoli associati alle aree agricole ad elevato valore naturale e la fornitura di servizi ambientali e sociali nelle aree rurali svantaggiate;- dare priorità nel secondo pilastro (Sviluppo Rurale) agli investimenti per la conservazione della biodiversità, rafforzando le misure agro-ambientali, la promozione dell’agricoltura biologica, la cui applicazione rappresenta di per sé uno strumento di conservazione della biodiversità sia naturale che rurale, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse idriche.finalizzare lo strumento dell’asse “Leader” alla promozione di distretti rurali sostenibili e distretti biologici o accordi agro-ambientali d’area vasta dove promuovere una multifunzionalità delle imprese agricole orientata alla sostenibilità ambientale.