Bologna, 24 marzo 2022 – Buono, pulito, giusto. Il vino al centro di Slow Wine Fair, che dal 27 al 29 marzo porterà a Bologna oltre 500 cantine provenienti da 18 Paesi, è all’insegna della transizione ecologica a tutela della biodiversità e della sostenibilità ambientale, tutti valori che rappresentano le fondamenta della produzione biologica. FederBio, che ha sottoscritto il Manifesto del vino di Slow Food per una produzione improntata sul rispetto del territorio e della biodiversità, valorizzando l’identità dei sistemi agricoli locali, è partner della manifestazione ideata da Slow Food e organizzata da BolognaFiere. La Federazione, che dal 1992 tutela e favorisce lo sviluppo della filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, sarà presente a Slow Wine Fair con uno spazio espositivo (Pad.15A, Stand AL6).

Il mercato del vino bio è in grande crescita, i dati del Report Wine Monitor Nomisma evidenziano un incremento dei consumi interni del 60% negli ultimi tre anni per un valore stimato di circa 50 milioni nel 2021. Anche la produzione vitivinicoltura biologica registra valori in grande sviluppo. Dai dati Sinab Italia, con 117.378 ettari di vite bio, il nostro Paese conta un’incidenza sulla superficie vitata complessiva di oltre il 19%, la più alta in Europa e nel mondo. Negli ultimi 10 anni la produzione di vino biologico è aumentata in maniera significativa, quasi del 110%. Segnale che i cittadini sono sempre più attenti e scelgono un prodotto di qualità, ma allo stesso tempo sostenibile, prodotto nel rispetto dell’ambiente.

Il vino biologico, che non utilizza pesticidi e sostanze chimiche di sintesi a protezione della fertilità del suolo e della biodiversità, conferma il suo ruolo centrale all’interno del processo di transizione ecologica verso un’agricoltura sempre più sostenibile. I tre pilastri del Manifesto Slow Food per il vino buono pulito e giusto – sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e crescita sociale e culturale delle campagne –, sottoscritto anche da FederBio, contraddistinguono il vino biologico insieme al valore dell’identità territoriale delle denominazioni d’origine del nostro Paese con l’unico logo certificato dall’Unione Europea che premia il lavoro di tanti viticoltori“, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio

 

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