Il futuro dell’Europa sarà sempre più verde e quello del business sarà la bioeconomia. Lo ha ribadito a metà settembre il capo della commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ha spiegato come il Green New Deal, cioè il piano per ridurre l’impatto ambientale del vecchio continente sul pianeta, sarà la stella polare di ogni investimento e di ogni finanziamento varato dall’Europa. L’obiettivo è raggiungere il taglio delle emissioni del 55% entro il 2030Del resto il 30% dei fondi del Recovery Fund sarà finanziato sul mercato attraverso i green bond, cioè dei titoli azionari acquistati da cittadini e garantiti dall’Unione Europea. Quegli investimenti serviranno a rendere l’Europa il primo continente a emissioni zero nel 2050. 

La svolta deriva anche dalle diverse inclinazioni del mercato e se ne parlerà a SANA Restart, che si svolgerà a Bologna il prossimo weekend, dove avranno luogo gli Stati Generali del Biologico. In quell’occasione verranno diffusi i dati italiani, dove il settore nel 2019 ha raggiunto un volume d’affari di oltre 4 miliardi di euro, più mezzo miliardo di esportazioni, in crescita del 10%. 

“La pandemia ha aumentato la consapevolezza di quanto siano delicate e complesse le interazioni tra attività umane, ambiente e salute”, dice Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, che continua: “Il biologico nell’agroalimentare è una delle scelte prioritarie dell’Europa perché è il settore economico in cui la svolta green è più facilmente applicabile, dal momento che possediamo già tutte le competenze tecniche per effettuare questo passaggio, che consente un miglioramento dell’ambiente e della biodiversità. L’obiettivo posto dalla Commissione Europea è rendere biologico il 25% della superficie agricola del Vecchio Continente entro i prossimi dieci anni. Se a livello europeo siamo al 7,8%, in Italia siamo già al 15,5% e quindi avremmo grandi chance di primeggiare nel settore. Tuttavia non sembra esserci interesse da parte del ministero dell’Agricoltura a investire in questo fronte, ad andare in questa direzione, tanto che la legge sul Biologico è ferma al Senato da oltre due anni. Succede perché ci sono ancora troppi interessi e lobby che vogliono mantenere l’attuale status quo, senza innovare”. […]

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FONTE


TESTATA: D La Repubblica delle Donne
AUTORE: Gloria Riva
DATA DI PUBBLICAZIONE: 3 ottobre 2020