Dopo la risoluzione votata oggi dal Parlamento Europeo che propone il rinnovo dell’autorizzazione per il glifosato per altri 7 anni le associazioni chiedono al Governo, in vista dei prossimi appuntamenti europei di mantenere ferma la posizione dell’Italia contraria al rinnovo.
“Il voto che ha espresso oggi il Parlamento europeo che ha dato il via libera all’autorizzazione per i prossimi 7 anni all’utilizzo del pericoloso pesticida esprime una grandissima ipocrisia e soprattutto ignora totalmente il principio di precauzione. Delle due l’una: o ci sono prove certe che il glifosato non ha conseguenze sulla salute o, invece, i dubbi ci sono e allora è indispensabile rispettare il principio di precauzione e vietare del tutto l’erbicida, perlomeno fino a quando non sarà conclusa una valutazione scientifica indipendente sulla sostanza.Il rinnovo per 7 anni esprime solo una grande ipocrisia cercando di mettere d’accordo tutti e fregandosene delle possibili conseguenze sulla salute dei cittadini consumatori”.
E’ molto duro il giudizio delle 38 associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica, che stanno portando avanti da mesi la campagna nazionale StopGlifosato, sul voto espresso oggi in Europa dall’Assemblea parlamentare.
“Anche se il Parlamento europeo nella risoluzione approvata ha chiesto il divieto d’ uso dell’erbicida a base di glifosato in aree verdi, pubbliche e private – dice Maria Grazia Mammuccini portavoce del tavolo – ha perso però una grande occasione per una svolta chiara verso un’agricoltura più pulita a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente. Non basta infatti un divieto nei parchi e nei giardini per evitare la contaminazione su larga scala di cibo, acqua, suolo e aria”.
“Ci auguriamo –continua Mammuccini – che l’Italia mantenga ferme le posizioni espresse precedentemente dai ministri dell’Agricoltura, della Salute e dell’Ambiente, Martina, Lorenzin e Galletti e che ostacoli in tutti i modi il rinnovo dell’autorizzazione per il glifosato nei prossimi appuntamenti a livello europeo.
Le Associazioni non hanno intenzione di dare per vinta una battaglia che si gioca sulla pelle dei cittadini e promettono di farsi sentire in tutte le forme possibili.
“Continueremo a monitorare e a farci sentire in tutte le sedi, per ottenere il divieto d’uso di un probabile cancerogeno. La nostra voce rappresenta migliaia di cittadini che non hanno nessuna intenzione di essere, per l’ennesima volta, raggirati e manipolati in nome del profitto”, conclude Mammuccini.
L’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA), formalmente responsabile per la classificazione UE delle sostanze cancerogene, ha avviato nel frattempo una revisione della possibile cancerogenicità, mutagenicità delle cellule germinali e tossicità riproduttiva del Glifosato, ma tale revisione non sarà completata prima della fine del 2017 mentre la decisione sul rinnovo dell’autorizzazione all’uso del Glifosato nei 28 paesi UE dovrà essere presa dalla Commissione entro la fine del prossimo mese di giugno.
Il Glifosato è l’erbicida più utilizzato al mondo essendo presente in 750 formulati ed è il diserbante maggiormente collegato alle sementi Geneticamente Modificate (OGM) di mais, soia e cotone il cui DNA è stato modificato da Monsanto per resistere a questo diserbante. In Italia negli ultimi anni l’ISPRA ha raccolto dati sulla presenza di oltre 175 pesticidi nelle acque, superficiali e sotterranee. Tra le sostanze che maggiormente hanno superato i limiti di legge ci sono il Glifosato e l’AMPA (un metabolita del Glifosato stesso).
Persone, piante e animali sono oggi esposte in tanti modi al glifosato e ai prodotti commerciali che lo contengono. Oltre che in agricoltura è ampiamente impiegato dagli Enti Pubblici per la pulizia dei margini stradali, delle massicciate ferroviarie e dei binari ed è presente anche in prodotti da giardinaggio e per l’hobbistica. Agricoltori, semplici passanti e altri operatori possono essere esposti a queste sostanze durante le applicazioni, anche in aree pubbliche (scuole e giardini) frequentate da bambini.
Del Tavolo fanno parte: Aiab, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, FAI, Federbio, Firab, Greenpeace, Italia Nostra, ISDE – Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu, Navdanya International, PAN Italia, Slowfood, Terra Nuova, Touring Club Italiano, Associazione Pro Natura, UpBio, WWF.
Aderiscono alla Campagna Stop Glifosato : AnaBio, Asso-Consum, l’Associazione Culturale Pediatri (ACP), Donne in campo-CIA Lombardia, Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, Ibfanitalia, MdC, NUPA, REES Marche, il Test, UNA.API, VAS, WWOOF Italia, Zero OGM, Green Italia, Cospe Onlus, Comitato Scientifico Equivita, LifeGate, Il Fatto Alimentare, Istituto Ramazzini, Apinsieme.