Con AssoBio, FederBio e le principali associazioni del settore, il Festival apre il dialogo sul futuro del biologico in Italia
Bologna, 21 novembre 2025 – Si è aperto due giorni fa a Bologna il Festival del Biologico e della Sostenibilità, evento organizzato in sinergia tra il Dipartimento di Scienze Giuridiche (DSG), il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL), AssoBio e FederBio, che riunisce università, istituzioni, imprese, associazioni del settore e cittadini per discutere di ricerca, innovazione e sostenibilità nel comparto agroalimentare.
La prima giornata, dedicata al dialogo tra istituzioni, imprese e mondo accademico, ha visto la partecipazione di Nicoletta Maffini, presidente di AssoBio, e di Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. Entrambe hanno portato la voce delle rispettive associazioni, sottolineando come il biologico rappresenti un modello produttivo strategico e uno strumento per promuovere sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La presenza congiunta di tutte le principali associazioni del biologico ha arricchito il dibattito, rafforzando l’obiettivo comune di promuovere un settore innovativo, trasparente e sostenibile.
La giornata inaugurale ha affrontato temi centrali: il contributo delle nuove tecnologie e della ricerca applicata alle filiere biologiche, l’impatto dei modelli agroecologici sui territori e le comunità, e il rapporto tra alimentazione, salute e benessere sociale. Esperti, accademici e operatori del settore hanno offerto una prima panoramica delle prospettive che verranno approfondite nei giorni successivi.
Il Festival proseguirà con tavole rotonde, workshop interattivi, visite guidate a aziende sperimentali e sfide dedicate agli studenti, volte a stimolare progetti innovativi per università e comunità più sostenibili. L’iniziativa offre un’occasione concreta di confronto e networking tra imprese, associazioni, istituzioni e mondo accademico, consolidando il ruolo del biologico come leva per la sostenibilità del sistema agroalimentare nazionale.
“Nonostante il contesto internazionale complesso – tra tensioni geopolitiche e instabilità – il biologico oggi mostra una tenuta migliore rispetto all’agroalimentare nel suo insieme. Tuttavia, questo non significa che la situazione sia rosea – afferma Nicoletta Maffini, presidente AssoBio –. È necessario ribadire la nostra visione: il biologico rappresenta la risposta più concreta alla sostenibilità. In Europa si parla sempre più di agricoltura rigenerativa, spesso senza citare il biologico, ma per noi l’agricoltura rigenerativa è solo quella biologica: un modello di agricoltura che prevede regole precise, fondato su evidenze scientifiche e capace di riportare vitalità ai terreni in pochi anni. Un suolo gestito con pratiche intensive non è un suolo sano, e nemmeno lo sono i prodotti che ne derivano. Quella attuale è una fase di forte difficoltà economica: lo scontrino medio nei supermercati italiani è di 21–22 euro per circa 13 prodotti, quindi meno di 2 euro ad articolo, segno di risorse familiari molto limitate. La povertà è ormai diffusa e, dal Covid in poi, la situazione non è migliorata. Nonostante i recenti rinnovi dei contratti collettivi di lavoro, i consumatori hanno perso potere d’acquisto. Le difficoltà degli agricoltori, ai quali spesso non viene riconosciuto un prezzo adeguato rispetto al proprio lavoro, sono le medesime delle imprese della distribuzione italiana e delle aziende di trasformazione che rappresenta AssoBio. La marginalità nel settore è così ridotta che, senza una vera sinergia, rischiamo di perdere tutti. Distribuzione e trasformazione devono costruire un equilibrio win-win, in cui ciascuno rinuncia a qualcosa per permettere al sistema di reggere in un contesto economico difficile. Pertanto, incontri come questo sono cruciali: rafforzano le relazioni tra le associazioni che portano istanze comuni al Ministero e all’Europa. In un settore come il nostro, solo un approccio sistemico può supportare davvero la transizione ecologica”.
“L’andamento del biologico è positivo, dal 2012 superfici e consumi sono in continuo aumento e, per la prima volta, nel 2024 la percentuale di crescita dei consumi ha superato la percentuale di crescita delle superfici coltivate a bio – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio –. Numerose evidenze scientifiche attestano i benefici del biologico: favorirne la diffusione significa tutelare la salute del pianeta e delle persone. Lo sviluppo del bio rafforza esperienze virtuose come i distretti biologici, che innovano i modelli di produzione e consumo, consolidando una comunità del cibo che ne tutela il valore economico, sociale e culturale. Non mancano però criticità, in particolare per le piccole e medie imprese. Servono maggiore semplificazione burocratica, soluzioni per affrontare la crisi climatica e, soprattutto, un prezzo equo, sia per gli agricoltori sia per i cittadini. Oggi, a fronte di un aumento dei prezzi al consumo del 24%, quelli riconosciuti ai produttori in molti casi sono crollati: molti agricoltori non reggono più. Non si può continuare ad andare sotto i costi di produzione. Inoltre, occorrono investimenti significativi in ricerca e innovazione, affiancati da politiche di sviluppo coerenti, perché il futuro dell’agricoltura si gioca sull’agroecologia. I dati dell’Osservatorio Agrofarma, che attestano un calo del 18% dei fitosanitari di sintesi e un aumento del 133% dei principi attivi di origine naturale, dimostrano che molte innovazioni agroecologiche sono già diffuse anche nell’agricoltura convenzionale, perché più efficaci e meno soggette a resistenze. Ecco il paradosso: mentre le imprese avanzano verso gli obiettivi del Green Deal, la politica rallenta. Tornare indietro ora sarebbe una scelta disastrosa, è necessario proseguire nella transizione ecologica di agricoltura e cibo, a tutela anche delle future generazioni”.
Il Festival del Biologico e della Sostenibilità è finanziato dall’Unione Europea tramite NextGenerationEU, attraverso il Ministero dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del PNRR
FederBio (feder.bio) è una federazione nazionale nata nel 1992 per iniziativa di organizzazioni di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, con l’obiettivo di tutelarne e favorirne lo sviluppo. FederBio socia di IFOAM e ACCREDIA, l’ente italiano per l’accreditamento degli Organismi di certificazione, è riconosciuta quale rappresentanza istituzionale di settore nell’ambito di tavoli nazionali e regionali.
Attraverso le organizzazioni associate, FederBio raggruppa la quasi totalità della rappresentanza del settore biologico, tra cui le principali realtà italiane nei settori della produzione, distribuzione, certificazione, normazione e tutela degli interessi degli operatori e dei tecnici bio.
La Federazione è strutturata in cinque sezioni tematiche e professionali: Produttori, Organismi di Certificazione, Trasformatori e Distributori, Operatori dei Servizi e Tecnici, Associazioni culturali. FederBio garantisce la rigorosità e la correttezza dei comportamenti degli associati in base al Codice Etico e verifica l’applicazione degli standard comuni.
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