Via alla kermesse con oltre 3.000 etichette, nel segno della sostenibilità.
A Bologna si fa sentire la carica dei produttori di vino “buono, pulito e giusto”, con l’apertura della manifestazione “Slow wine fair”. 750 aziende per oltre 3.000 etichette da 21 paesi, dalla Cina all’Argentina, per la kermesse, promossa da BolognaFiere e Sana con la direzione artistica di Slow food, che da oggi a martedì attendono in degustazione un pubblico di appassionati, buyer e professionisti, che avrà la possibilità di scoprire vini frutto di un’agricoltura sostenibile oltre a una sempre maggiore consapevolezza dei consumatori. Un’occasione di conoscenza e approfondimento tra assaggi, masterclass e conferenze, per un settore coeso e sempre più in fermento, che giunge alla seconda edizione con numeri sempre più alti, e la novità quest’anno della Fiera dell’Amaro.
“Abbiamo bisogno di una produzione alimentare e vitivinicola che ci garantisca un futuro buono, pulito e giusto, piuttosto che inficiarlo- sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow food Italia, al convegno di apertura- qui a BolognaFiere ci sono centinaia di produttrici e produttori della Slow Wine Coalition che condividono riflessioni approfondite e oneste sul vino e che stanno già facendo un percorso di tutela della biodiversità, di salvaguardia della fertilità del suolo, con un un altissimo senso di responsabilità verso il territorio e il paesaggio”
Le fa eco Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, che ribadisce “quanto importanti siano le fiere per il comparto agroalimentare anche in questo 2023, come riscontriamo dalla presenza significativa di espositori e visitatori. Le fiere supportano chi produce in una logica di distretti territoriali, ma rappresentano anche un’occasione per riflettere, definire strategie e confrontarsi con chi mette in cantiere nuove regole per il settore”. Infatti, il numero uno dell’expo bolognese ricorda che sulla scia di questo approccio a Bologna Fiere ci sono Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale, Marca, l’unica fiera italiana dedicata alla marca commerciale, e il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a novembre. “Un calendario che dimostra come la fiera sia sempre più un luogo in cui si può ragionare in termini di sostenibilità, con una grande attenzione al locale e al nazionale, e al contempo una forte apertura all’export e all’internazionalità”, ribadisce Calzolari.
Tra i relatori all’evento che ha dato il via alla manifestazione ci sono anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi, che ha sottolineato come la Slow Wine Fair metta al centro il processo produttivo e le sue ricadute sull’ambiente e il lavoro, e l’assessore all’Agricoltura e Agroalimentare del Comune di Bologna, Daniele Ara, che ha evidenziato come la manifestazione si inserisca nel percorso che la città sta facendo sulle food policy per formare i cittadini e in particolare le nuove generazioni. Tra i partner, Brunella Saccone, direttrice agroalimentare e vini Agenzia Ice, che ha messo in evidenza l’interesse dei buyer internazionali, in particolare da Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Cina verso il biologico, e Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio, che ha ricordato la battaglia dei produttori biologici affinché sia chi produce utilizzando chimica di sintesi a preoccuparsi di non danneggiare chi invece opera nel rispetto della salute dell’ambiente e delle persone. […]