Bologna, 3 luglio 2020 – In relazione al recente arresto di uno dei maggiori imprenditori agricoli del foggiano con l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, FederBio esprime soddisfazione per l’azione condotta dai Carabinieri del nucleo di Tutela Agroalimentare che ha portato all’interruzione di un’attività di sfruttamento del lavoro in una serie di aziende riconducibili alla stessa famiglia imprenditoriale.

La Federazione, che da 28 anni tutela e protegge il vero biologico, aveva segnalato in passato l’azienda al Comando dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare per non conformità inerente, in particolare, al pomodoro da industria biologico e per una gestione agronomica già allora sospetta anche per i cereali e altre produzioni orticole in rotazione.

FederBio collabora da sempre con la Magistratura e le Forze dell’Ordine per tutelare le vere produzioni biologiche e a difesa del lavoro etico e sostenibile, equamente remunerato. Queste pratiche criminali vanno combattute ed eliminate per difendere la maggioranza di imprese oneste del biologico italiano.” ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio.

Chiediamo con forza di estendere le indagini, anche rispetto alla gestione presunta biologica dei terreni e, se necessario, anche sull’organismo di certificazione se, come appare, non ha mai rilevato fatti gravissimi. Riteniamo necessario fare chiarezza su questa vicenda, per questo motivo abbiamo deciso di costituirci Parte Civile. È fondamentale richiamare l’attenzione sulla necessità di garantire un rigoroso rispetto delle normative dei prodotti biologici al fine di arginare immediatamente comportamenti e pratiche poco trasparenti ed etiche”, ha dichiarato Paolo Carnemolla Segretario Generale di FederBio e responsabile dell’Unità di crisi.

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Silvia Voltan
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