Il presidente Coldiretti Ettore Prandini e il presidente Anabio Cia Giuseppe De Noia annunciano a Palazzo Rospigliosi, in occasione dell’assemblea di FederBio, la volontà di avviare un percorso condiviso e allargato, che parte dal biologico, nelle sfide accanto agli agricoltori

«L’agricoltura biologica e biodinamica tante volte è stata strumentalizzata anche da alcune organizzazioni di rappresentanza agricola, ai loro associati va la nostra piena solidarietà». Così il presidente Coldiretti Ettore Prandini al margine dell’assemblea di FederBio svoltasi presso Palazzo Rospigliosi a Roma. «Noi riteniamo che gli imprenditori agricoli debbano poter scegliere cosa poter fare senza essere condizionati e influenzati, proprio perché sono imprenditori. E a loro volta i cittadini e i consumatori devono avere la possibilità e la certezza di sapere cosa stanno acquistando: se un prodotto proveniente dall’agricoltura tradizionale o biologica/biodinamica per stato membro. Questo è il grande sforzo che noi metteremo in atto».

Il ruolo di FederBio

Uno sforzo che Coldiretti condivide con Cia e proprio FederBio è il loro terreno comune di confronto. Da oltre un anno Coldiretti Bio è infatti associata, assieme ad Anabio-Cia, alla federazione guidata da Maria Grazia Mammuccini.

Prandini: «Con Cia protagonisti per una valorizzazione delle filiere agroalimentari italiane»

«Con la Cia – prosegue Prandini – abbiamo un dialogo aperto sotto questi punti di vista, nel mettere a fattor comune i temi che ci possono vedere uniti in un percorso di sfide nell’interesse dei nostri associati, un percorso che salutiamo con grande positività e grande attenzione. Ci auguriamo – ha puntualizzato – che partendo dal biologico e biodinamico questa condivisione si possa estendere anche a tanti altri aspetti dove sempre più ci sarà la necessità, sia all’interno del paese Italia che all’interno delle sfide europee, di vederci protagonisti per una valorizzazione ulteriore delle filiere agroalimentari italiane».

Prandini ha quindi auspicato che «questa giornata significativa» possa essere l’incipit per lavorare unitamente alla Cia anche sul piano di sviluppo rurale per quanto riguarda l’innovazione, aspetto prioritario per le aziende bio.

De Noia, Anabio Cia: «Un sigillo verso un percorso condiviso. Saranno diverse le sigle ma i problemi degli agricoltori ci accomunano»

«Sono felicissimo che questo percorso condiviso parta proprio dal biologico. Una scelta fatta con grande entusiasmo e spirito di responsabilità soprattutto nei confronti degli agricoltori biologici che noi tutti rappresentiamo – ha dichiarato il presidente di Anabio Cia Giuseppe De Noia -. Per mettere un sigillo a questo percorso condiviso abbiamo anche sottoscritto il manifesto del biologico italiano».

De Noia ha poi puntualizzato: «Saranno diverse le sigle ma i problemi degli agricoltori ci accomunano. C’è necessità di un percorso comune».

Il manifesto bio firmato da Coldiretti e Cia

Nel corso dell’assemblea nazionale dei soci produttori di FederBio è stato approvato e firmato (da Coldiretti, FederBio, Anabio-Cia e dal sottosegretario Masaf Luigi D’Eramo) il manifesto dei produttori biologici e biodinamici, in rappresentanza di 50mila agricoltori del settore bio. Tra le richieste del manifesto: semplificazione burocratica, a partire dall’istituzione di un sistema unico nazionale di certificazione, con tariffe uniformi e piani di controllo standard, approvati da un’autorità competente nazionale del settore, utile, anche, per definire il giusto prezzo.

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FONTE


TESTATA: Terra e Vita
AUTORE: Laura Saggio
DATA DI PUBBLICAZIONE: 6 luglio 2023