Si apre con l’intervista a Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, il progetto #RestiamoInCampo, la serie di interviste web della campagna “Cambia la terra” agli agricoltori.

Roma, 26 marzo 2020 – Gli effetti negativi della pandemia non risparmiano i produttori biologici che – come tutto il settore agricolo – sono al lavoro per assicurare beni di prima necessità al Paese. La conferma arriva dalla presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini, che ha aperto le interviste in streaming di #RestiamoInCampo, la finestra di informazione della campagna “Cambia la terra” su come il mondo agricolo sta vivendo la crisi sanitaria da CoVid-19.

Le difficoltà maggiori per gli agricoltori bio, secondo Mammuccini, riguardano “l’export e la distribuzione, considerato che le esportazioni di alcuni prodotti, come il vino, sono a zero; la vendita diretta per i prodotti freschi in molti casi è bloccata come alcuni comparti specifici che forniscono la ristorazione o le mense e come gli agriturismi, che non stanno lavorando”. Ma “se siamo un settore strategico per il Paese, occorre che si batta un colpo e anche alla svelta”.

Per il biologico, più legato ai territori e alla produzione di piccola e media scala, una delle emergenze da risolvere oggi è quella dei mercati contadini e di prossimità.

“Il biologico – secondo Mammuccini – è stato pioniere dei mercati di vendita diretta. Oggi a causa delle misure di sicurezza sono stati chiusi quasi ovunque. Siamo ovviamente solidali con i sindaci che stanno facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza sanitaria ma ci chiediamo anche perché i mercati all’aria aperta, probabilmente meno esposti dei supermercati alla diffusione del virus, non possano avere in pochi giorni norme di sicurezza compatibili con la situazione. La macchina burocratica non si sta muovendo abbastanza in fretta. Ma per un settore come quello agricolo che si individua come strategico occorrono norme veloci, per evitare che una buona parte dei 60mila agricoltori biologici, come anche il resto delle aziende agricole, sia costretta a chiudere. Bisognerà trovare soluzioni e strategie nuove e anche in fretta. Per questo, oltre al decreto ‘Cura Italia’, che deve essere applicato tempestivamente, saranno necessari provvedimenti strutturali, che il governo si è impegnato ad approvare nel mese di aprile, in grado di affrontare una fase economica dai contorni inediti”.

Ma è necessario per il prossimo futuro anche un cambiamento di più ampio respiro, secondo la presidente di FederBio. “Ripensare al tema della sicurezza alimentare e alla necessità, ora più che mai urgente, di avvicinare chi consuma a chi produce. E poi ancora, creare e ragionare sul fare e ricostruire la comunità locale del cibo, che coinvolga tutta la filiera, fare rete come produttori e agricoltori biologici. Se questa crisi ci insegna qualcosa è che i beni di primissima necessità devono provenire dai territori. Infine, serve ripensare il paradigma produttivo e sociale: quest’emergenza, che si somma a quella climatica, impone di andare verso un sistema, economico e sociale, che sia in armonia con la natura. Il biologico è già pronto a farlo”.

Il video della diretta della prima intervista di #restiamoincampo, con Maria Grazia Mammuccini, è disponibile sulle pagine fb di Cambia la Terra  e Federbio inoltre sul canale youtube di FederBio Italia.

Le interviste via web ai produttori ed agricoltori biologici proseguiranno: la prossima è in programma per martedì 31 marzo, sugli stessi canali.

UFFICIO STAMPA


Silvia Voltan
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