Bologna, 9 settembre 2022 – L’Italia si conferma leader del biologico in Ue. I numeri presentati a Rivoluzione Bio Osservatorio SANA, durante la 34esima edizione di SANA, evidenziano che le superfici coltivate a biologico hanno raggiunto quasi 2,2 milioni di ettari, crescendo del 4,4%, con un’incidenza sulla SAU nazionale del 17,4%, la più alta in Ue. Il nostro Paese mantiene anche il primato del numero di operatori 86.144, in aumento del 5,4% rispetto al 2021.

Punto critico, la battuta d’arresto dei consumi domestici che, secondo i dati dell’Osservatori SANA, sono diminuiti dell’0,8% mentre, dopo il periodo pandemico, si registra una decisa crescita (+53%) dei consumi fuori casa. In grande espansione l’export del biologico italiano, che vola al +16%.

Dai dati presentati a Rivoluzione Bio, FederBio sostiene l’urgenza di tornare a far crescere i consumi domestici utilizzando al meglio gli investimenti stanziati per il biologico. Occorre, inoltre, un cambio di paradigma che spinga verso un modo di consumare cibo più consapevole e sostenibile, con meno sprechi, basato sulla stagionalità e sul giusto prezzo per agricoltori e consumatori.

“C’è uno stretto legame tra il cambiamento di modello agricolo e il consumo alimentare: la svolta della transizione ecologica non riguarda solo la produzione, ma anche il consumo e il mercato. Il biologico rappresenta lo strumento per modificare le abitudini alimentari. Occorre fare maggiore attenzione agli sprechi, ancora troppo elevati, e alla stagionalità degli alimenti, in particolare in questa fase di difficoltà delle famiglie legata alle emergenze energetica, alimentare e climatica. L’equilibrio tra produzione e consumi è fondamentale per bilanciare domanda e offerta e per centrare l’obiettivo del 25% di SAU coltivata a biologico entro il 2030. Produzione e mercato sono legati, se non valorizziamo la produzione biologica nazionale rischiamo di favorire l’importazione. Abbiamo diversi strumenti, inseriti nella legge sul bio, per tutelare il buon cibo biologico italiano. Tra questi la diffusione dei distretti biologici che favoriscono la filiera corta e i rapporti tra cittadini, agricoltori e istituzioni locali. Inoltre, la valorizzazione del marchio Made in Italy bio è fondamentale per la tutela dell’identità e del legame con il territorio delle produzioni biologiche italiane. Occorre, infine, avviare un’efficace attività di promozione, comunicazione ed educazione alimentare sui valori del bio per invertire il dato dei consumi domestici e proseguire nel percorso che vede il nostro Paese leader in Europa nel settore”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio

FederBio (www.feder.bio.) è una federazione nazionale nata nel 1992 per iniziativa di organizzazioni di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, con l’obiettivo di tutelarne e favorirne lo sviluppo. FederBio socia di IFOAM e ACCREDIA, l’ente italiano per l’accreditamento degli Organismi di certificazione, è riconosciuta quale rappresentanza istituzionale di settore nell’ambito di tavoli nazionali e regionali.
Attraverso le organizzazioni associate, FederBio raggruppa la quasi totalità della rappresentanza del settore biologico, tra cui le principali realtà italiane nei settori della produzione, distribuzione, certificazione, normazione e tutela degli interessi degli operatori e dei tecnici bio.
La Federazione è strutturata in cinque sezioni tematiche e professionali: Produttori, Organismi di Certificazione, Trasformatori e Distributori, Operatori dei Servizi e Tecnici, Associazioni culturali. FederBio garantisce la rigorosità e la correttezza dei comportamenti degli associati in base al Codice Etico e verifica l’applicazione degli standard comuni.

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