Il Protocollo d’Intesa tra le due Federazioni porta alla costituzione e all’avvio di un Comitato Tecnico-Scientifico per sviluppare attività legate alla sostenibilità agricola, con focus sull’agricoltura biologica
FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, e FIDAF, Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali, hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa, che prevede una collaborazione per favorire lo sviluppo di programmi nell’ambito della ricerca e dell’innovazione tecnologica, della sperimentazione e della formazione in materia di agricoltura biologica e sostenibile, in particolare nelle aree di:
• Agricoltura, Sostenibilità e Clima
• Agricoltura e Biodiversità
• Agricoltura e Ruralità
Il Protocollo d’Intesa realizza un progetto al quale FederBio ha da sempre dato molta importanza: la ricerca è infatti considerata dalla Federazione un aspetto fondamentale dello sviluppo agricolo sostenibile, del Biologico in primis, per sfruttarne i benefici e svilupparne appieno le potenzialità.
FederBio, già lo scorso dicembre, a ridosso della Conferenza ONU sui Cambiamenti Climatici di Copenhagen, pose l’accento sui benefici che l’agricoltura biologica può dare alla lotta contro il global warming. Ed oggi, anche in Italia, in coerenza e in raccordo con il tavolo europeo sull’agricoltura biologica e la lotta al cambiamento climatico, con FIDAF si fa promotore della costituzione e dell’avvio di un Comitato Tecnico-Scientifico, chiamato a sviluppare proposte per attività comuni sui temi della sostenibilità agricola, con focus sull’agricoltura biologica, per rilanciare nel nostro Paese quanto di recente affermato anche da Katherine Di Matteo, Presidente di IFOAM World, che, durante la Opening Cerimony di Biofach, ha sottolineato che: “l’agricoltura biologica risponde a problemi molto avvertiti del nostro tempo; dà risposte autentiche, trasparenti, innovative, etiche; esprime valori che costituiscono soluzioni essenziali a un’economia sostenibile, alla sicurezza alimentare, in definitiva a una migliore qualità della vita”.

“L’intesa con FIDAF e il Comitato Tecnico-Scientifico – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – rappresentano un passo significativo per il Comparto. Come ben ricorda la Fao, è infatti necessario, ovunque nel mondo e dunque anche in Italia, un nuovo approccio alla ricerca in campo agricolo, per promuoverne la sostenibilità e supportare la sicurezza alimentare anche nei Paesi in via di sviluppo e per affrontare in modo concreto le incertezze del cambiamento climatico”.
Luigi Rossi, Presidente di FIDAF, già Direttore del Dipartimento BIOTEC dell’ENEA ed illustre ricercatore ed esperto di bio-tecnologie applicate all’agricoltura sostenibile, aggiunge: “l’agricoltura, e in particolare il mondo agricolo italiano, hanno bisogno del sostegno della scienza e della genetica. Pensiamo alle tipicità italiane: l’ingegneria genetica è particolarmente utile per salvaguardare gli stessi prodotti tipici e per renderli ancora più coerenti con i principi della sostenibilità, basti ricordare che molti prodotti tipici non sono solo un dono della natura, ma anche il risultato del lavoro dei genetisti agrari”.
In questa prima fase di organizzazione del Comitato, FederBio ha raccolto l’adesione del Dott. Gian Felice Clemente, Presidente di Igeam, società leader nel settore della sostenibilità, con cui FederBio ha già un accordo di collaborazione, ed esperto sui temi dell’agricoltura e dell’energia, il quale commenta: “Questa esperienza amplia ulteriormente i miei interessi nell’assistere ed accompagnare le aziende anche del settore agricolo ed agroalimentare verso nuove soluzioni e nuove opportunità per una produzione ambientalmente compatibile con le caratteristiche e le vocazioni del Territorio, di qualità e tecnologicamente avanzata. Il comparto del Biologico ha innumerevoli potenzialità che se, gestite tecnicamente e scientificamente nella maniera più idonea, possono dare vita a progetti particolarmente innovativi in termini anche di tutela ambientale”.
Hanno già espresso la loro adesione al Comitato anche il Dott. Andreotto Gaetani D’Aragona, esperto di sviluppo rurale e di agricoltura biologica, che ha collaborato nella segreteria del Ministro dell’Agricoltura, ha partecipato alla Commissione di valutazione dei programmi di ricerca in agricoltura biologica e ha collaborato, come esperto, con il Ministero dell’Ambiente per l’attuazione della convenzione internazionale di Kyoto; e il Prof. Davide Marino, Docente di Economia ed Estimo Rurale presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università del Molise e Presidente del CURSA, il Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente.
FederBio esprime grande soddisfazione per l’avvio di questo ambizioso progetto, possibile solo grazie all’impegno di realtà composite del mondo agricolo, accademico e scientifico, insieme per unire le forze e per ricercare quindi, in totale collaborazione, soluzioni concrete che coniughino l’innovazione e la sperimentazione, nella salvaguardia della biodiversità, delle peculiarità e della vocazione agricola italiana. Obiettivo strategico quello di fare del Biologico made in Italy il settore “d’eccellenza”, a partire dal quale attuare progressivamente un vero e proprio programma di sviluppo sostenibile dell’intero sistema agro-economico nazionale.