L’agricoltura bio aumenta fino al 30% la biodiversità. Alla Festa del bio di Bologna, in occasione della Giornata Europea del 23 settembre scorso, nell’ambito del progetto “Being organic in Eu” sono state presentate le storie degli agricoltori che hanno scelto il bio per tutelare la terra e gli ecosistemi
La campagna triennale cofinanziata dall’Ue con l’obiettivo di trasferire i benefici che il biologico comporta per la salute delle persone e l’ambiente, sensibilizzando a un consumo più etico e salutare, sostiene i principali appuntamenti della Festa del BIO che si è tenuta sabato 23 settembre a Palazzo Re Enzo di Bologna, tra cui il talk “Storie di biodiversità. Parla il bio”.
La perdita di biodiversità è la terza minaccia più grave dei prossimi 10 anni. A sostenerlo è il “Rapporto di Lampkin e Padel” che sottolinea i benefici ambientali, sociali ed economici che l’agricoltura biologica può produrre con il raggiungimento del 25% di terreni agricoli coltivati bio entro il 2030, uno degli obiettivi della strategia “Farm to Fork. L’agricoltura biologica, sostiene l’indagine, nutrendo la terra per mantenerla fertile, svolge un ruolo fondamentale nella conservazione e implementazione degli habitat naturali.
Tutela della biodiversità
Su come tutelare la biodiversità sono intervenuti alla Festa del bio di Bologna quattro agricoltori bio che hanno raccontato come ogni giorno, senza utilizzare sostanze chimiche di sintesi, si impegnano nella conservazione della fertilità del terreno e dell’armonico sviluppo dei cicli naturali, per contrastare la perdita di biodiversità. Ha moderato l’incontro Francesco Sottile di Slow Food, Agronomo e docente di coltivazioni arboree e biodiversità e qualità del Sistema Agroalimentare presso l’Università di Palermo, che ha aiutato a far emergere le buone pratiche sostenibili messe in atto quotidianamente dai produttori bio per salvaguardare la biodiversità e lo scambio virtuoso che esiste da sempre tra natura e agricoltura bio. […]