Due giorni di lavori, dibattiti e gruppi di lavoro hanno dato vita a un documento per instaurare un dialogo proficuo con le Istituzioni, i consumatori e le diverse forze sociali per uno sviluppo equilibrato del compartoBologna, 10 febbraio 2011 – “ADESSO PARLO BIO. Biologico, la parola ai Produttori”, la prima Assemblea Nazionale dei Produttori Biologici organizzata da FederBio, ha dato il via a un processo utile e necessario per una crescita equilibrata del comparto, che deve vedere trai i protagonisti anche i produttori. I circa 200 produttori presenti all’Assemblea, arrivati da tutte le regioni italiane, fortemente motivati per proporre e trovare assieme alla Federazione soluzioni idonee per un nuovo protagonismo della produzione biologica nazionale, hanno partecipato con entusiasmo e impegno ai lavori dando vita alla bozza della Carta dei produttori biologici e biodinamici, la cui versione definitiva sarà pronta tra due settimane, durante le quali i produttori possono proporre ulteriori suggerimenti alla Federazione.La Carta dei Produttori creata propone un “patto” per un modello agricolo rurale sostenibile e si rivolge alle Istituzioni, ai consumatori e alle diverse forze sociali ai quali interessi davvero un cambiamento degli stili di vita e dei valori fondanti della nostra società.  Il documento si rivolge innanzitutto alle Istituzioni, al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e alle Regioni, per chiedere un diverso impegno a sostegno del comparto, a cominciare dalla nuova programmazione dello sviluppo rurale e della relativa politica europea, attraverso interventi rivolti ai nodi strutturali quali l’aggregazione dei produttori, il ruolo dei produttori nella filiera, l’accorciamento della filiera stessa e la ricerca e la sperimentazione da realizzare in collaborazione con le associazioni e con le organizzazioni di produttori. La Carta dei Produttori si rivolge anche al Governo Nazionale, affinché sia varata una politica fiscale di vantaggio, che riconosca attraverso interventi di deduzioni o detrazioni i maggiori costi che i produttori bio affrontano anche per tutelare le risorse naturali e ambientali nelle quali operano.La base di partenza di ciascun progetto dei produttori biologici e biodinamici, come sottolineato nella Carta, è la collaborazione con le popolazioni locali, con i consumatori, con le associazioni ambientaliste con le quali si condividono valori e stile di vita, per permettere uno sviluppo sostenibile ed etico del comparto e dei singoli territori.La Carta dei Produttori contiene inoltre spunti concreti di azione che i produttori assieme a FederBio possono iniziare a mettere in atto per uno sviluppo sano dell’agricoltura biologica e biodinamica italiana.Il “patto” di sviluppo si basa su tre punti cardine, sviluppati durante i gruppi di lavoro “Gli accordi interprofessionali e progetti di filiera”, “Quale filiera corta per il Biologico”, “Le Organizzazioni dei Produttori biologici: regole ed opportunità”.Il primo punto affrontato nella Carta dei Produttori riguarda l’importanza dell’aggregazione, primo passo affinché i produttori possano accedere a sistemi economici organizzati. Le OP, Organizzazioni di Produttori, permettono infatti di creare opportunità in termini di miglioramento della logistica e di continuità delle forniture, di definizione di parametri qualitativi condivisi, di collegamento tra aree e settori produttivi diversi tra loro e anche di finanziamento alle singole aziende. “I produttori biologici e biodinamici – puntualizza Ignazio Cirronis, coordinatore della Sezione Soci Produttori di FederBio – sono consapevoli del valore delle OP. Ciò che tuttavia riteniamo necessario è il loro coinvolgimento diretto nella costituzione e nella gestione di queste organizzazioni perché si possano mantenere un basso livello in termini di costi di gestione e perché si crei una reale coesione tra i singoli produttori”.Il secondo aspetto vitale per la produzione biologica e biodinamica riguarda la filiera corta e il mercato locale, aspetti che, secondo i produttori, devono crescere ben oltre la situazione attuale perché sono uno strumento privilegiato di valorizzazione del reddito dei produttori e del legame con il territorio. Terzo aspetto, non sicuramente in termini di importanza, che i produttori e la Federazione evidenziano attraverso il documento redatto è la creazione di un progetto pilota interprofessionale. Per riconoscere il giusto peso a ciascun anello della filiera i produttori, i trasformatori e i distributori devono essere collaborativi per definire nuove regole contrattuali. “La realizzazione di accordi interprofessionali – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – è una delle chiavi per valorizzare la produzione biologica nazionale e tutto il comparto. FederBio, unica organizzazione interprofessionale del biologico italiano, crede fortemente, si è già impegnata e si adopera ancor di più per coinvolgere tutti i soggetti della filiera, distribuzione compresa. La loro vera collaborazione permette di determinare le modalità di formazione dei prezzi, i parametri qualitativi, le modalità di forniture e di gestione delle piattaforme di trasformazione, permettendo al comparto di crescere in equilibrio e ai consumatori di usufruire di prodotti di qualità a prezzi concorrenziali. In questo, come chiedono i produttori, si sviluppa un modello sostenibile, un patto di crescita nazionale, sostenuto campagne di informazione e promozione volte a evidenziare i punti di forza del comparto. Concludo con i ringraziamenti da parte di FederBio e della Sezione Soci Produttori a tutti i produttori presenti a Milano, alle Istituzioni intervenute o che hanno espresso il loro messaggio di partecipazione all’Assemblea, alle realtà e alle imprese che hanno sostenuto  e promosso l’iniziativa, a tutti coloro che con la partecipazione all’evento hanno permesso di instaurare un dialogo importante tra il primo anello della filiera e la Federazione.”