«L’attuale modello di produzione e consumo non è più sostenibile. La cosiddetta rivoluzione verde della chimica ha fallito»: dalla dura critica uscita dal workshop “Agroecologia per l’agricoltura biologica» tenutosi a Firenze emergono però anche soluzioni e proposte per cambiare il paradigma nella produzione del cibo e nel rapporto con il suolo e i territori.
«L’attuale modello di produzione e consumo non è più sostenibile. La rivoluzione verde ha fallito, e non solo perché ha creato un sistema alimentare insostenibile dal punto di vista sanitario, sociale e ambientale, ma anche e soprattutto perché ha imposto un sistema iperspecializzato, basato su dipartimenti e standardizzazione, per cui è venuto a mancare il dialogo tra le varie materie e, ancor peggio, tra le persone. Quello che manca oggi, in agricoltura, e non solo, è la capacità di fare rete, di avere un approccio sistemico, una visione olistica che riconcili arte e scienza della sostenibilità». Sono alcune delle parole pronunciate durante il workshop dal titolo “Agroecologia per l’agricoltura biologica” tenutosi nell’Aula Magna della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze.
L’aula era gremita, l’iniziativa è stata promossa da Aida, FederBio, Associazione per l’agricoltura biodinamica, Apab, Agroecology Europe e molti altri. L’interesse per questi argomenti è grande e crescente.
Molto interessanti sono stati gli interventi del professor Stefano Bocchi dell’Università di Milano e presidente di AIDA Associazione Italiana di Agroecologia; del dottor Stefano Canali del CREA, presidente RIRAB e responsabile scientifico del progetto RETIBIO; del dottor Tommaso Gaifami di Agroecology Europe Youth Network; del professor Guido Gualandi, presidente dell’Associazione Grani Antichi di Montespertoli; del dottor Maurizio Agostino di Humus, la Rete Sociale per la Bioagricultura Italiana; della professoressa Laura Mugnai, patologa viticola dell’Università di Firenze; di Claudio Pozzi della Rete Semi Rurali; del professor Andrea Martini, dell’Associazione Italiana di Zootecnia Biologica e Biodinamica; della dottoressa Maria Grazia Mammuccini presidente di FedeBio e del dottor Carlo Triarico residente Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e vicepresidente di FederBio.
Fonte: TerraNuova.it
Autore: Elena Tioli