Uno studio pubblicato sul Journal of Cleaner Production ha scoperto che dedicare una quota maggiore di terreni agricoli al biologico riduce le emissioni di gas serra (GHG). Gli autori hanno stabilito che un aumento dell’1% della superficie coltivata a biologico era associato a una riduzione stimata dello 0,06% delle emissioni di gas serra, mentre un aumento dell’1% della superficie destinata a pascolo biologico corrispondeva a una riduzione dello 0,007%. Al contrario, si stima che un aumento dell’1% della superficie totale dei terreni agricoli abbia aumentato le emissioni di gas serra dello 0,131%.
Questo studio si è basato sui dati del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti sulla superficie agricola dal 1997 al 2010 e sui dati sulle emissioni del Climate Watch del World Resources Institute (CAIT-US). I ricercatori hanno utilizzato questi dati per mappare la distribuzione spaziale delle emissioni agricole per stato, esaminando al contempo la relazione tra agricoltura biologica ed emissioni di gas serra. Attraverso un’analisi di regressione che incorpora popolazione, reddito, tecnologia, superficie agricola totale, superficie coltivata biologica e superficie a pascolo biologico, lo studio ha stabilito stime delle emissioni agricole per stato e ha valutato se le coltivazioni biologiche avessero un effetto statisticamente significativo sulle emissioni complessive di uno stato.
L’analisi ha rivelato che, tenendo conto di altri fattori predittivi come popolazione, reddito, tecnologia e superficie agricola totale, gli stati con percentuali più elevate di terreni coltivati biologicamente e di pascoli gestiti biologicamente erano correlati a emissioni complessive inferiori. L’analisi spaziale ha inoltre identificato un ampio cluster di stati ad alte emissioni situati nelle Grandi Pianure, dove le economie dipendono in larga misura dalla produzione di erba medica, orzo, colza, mais, cotone, sorgo, soia, grano e pascolo del bestiame, mentre un cluster a basse emissioni è stato identificato nella regione nord-orientale degli Stati Uniti.
Come per tutte le analisi su larga scala, sono stati rilevati dei limiti. Lo studio non ha incorporato il carbonio sequestrato nel suolo dall’agricoltura biologica, il che potrebbe portare a stime più conservative dei benefici ambientali dell’agricoltura biologica. Inoltre, le emissioni catturano solo una dimensione dell’impatto ambientale, trascurando altri fattori ambientali come la qualità dell’acqua, la salute del suolo e la biodiversità.
Questi risultati dimostrano il potenziale dell’agricoltura biologica nel mitigare le emissioni di gas serra, incoraggiandone l’espansione. L’analisi spaziale dello studio evidenzia inoltre la distribuzione non uniforme delle emissioni di gas serra negli Stati Uniti e l’importanza di politiche e iniziative specifiche per ogni regione che incentivino l’adozione dell’agricoltura biologica come scelta positiva e rispettosa dell’ambiente per i consumatori.
Fonte: Organic Center