Tre incontri con la stampa questa mattina a Ferrara, Ravenna e Rovigo

Le associazioni promotrici presentano oggi (primo giorno del Delta Green Weekend dell’1 e 2 luglio) ai Sindaci interessati il “Patto per il Delta del Po” per difendere efficacemente il Delta – il più vasto complesso di zone umide in Italia – dalla scarsa tutela della biodiversità, dai cambiamenti climatici e dallo squilibrio idrogeologico e per farlo diventare un’area pilota su scala nazionale e internazionale, dove sperimentare una gestione integrata e sostenibile delle risorse ambientali, sociali ed economiche.

Le associazioni promotrici del “Patto” ricordano che il Delta del Po, come stimato dall’analisi TEEB (The Economics of Ecosystems and Biodiversity) è un patrimonio comune che produce un valore medio annuo di 16 miliardi di euro in servizi ecosistemici (MAB Nomination Form, 2013), a conferma della primaria importanza ecologica, economica e sociale su scala locale e globale di quest’area straordinaria. Il “Patto” è stato sottoscritto da 15 associazioni ed enti di tutela ambientale (AIAB – Associazione Italiana Agricoltura Biologica, AIPIN – Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica, APAB – Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, CIRF – Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale, CTS, FAI-Fondo Ambiente Italiano, Federazione Pro Natura, FEDERBIO, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Marevivo, Slow Food, Touring Club Italiano, WWF).

Quattro sono le richieste salienti per una gestione integrata dell’area illustrate nel Patto per il Delta del Po:

1. favorire l’istituzione del Parco nazionale del Delta del Po, che per un’adeguata tutela della biodiversità, continua ad essere la scelta migliore, consentendo di gestire al meglio un’area naturalistica di importanza internazionale, che ricomprenda nell’area protetta i siti comunitari della Rete Natura 2000 presenti nel Delta;

2. procedere, in subordine, quantomeno a costuire un vero parco interregionale, che superi le ambiguità contenute nella proposta di riforma delle aree protette in discussione in Parlamento – che sul futuro del Delta del Po prevede una soluzione confusa in cui si privilegiano gli interessi localistici anziché puntare alla valorizzazione di un’area di interesse internazionale – e vada finalmente oltre i limiti ventennali emersi dalla gestione “separata” dei due parchi regionali, con habitat a rischio per le trasformazioni in atto e specie in pericolo per bracconaggio venatorio e ittico;

3.dare un segnale concreto di sviluppo sostenibile, partendo dalla messa in sicurezza, bonifica e riconversione del sito industriale di Porto Tolle, con la trasformazione del sito della ex centrale in un polo scientifico e tecnologico di eccellenza;

4. realizzare un Patto territoriale che coinvolga tutte le amministrazioni interessate per una gestione integrata delle maggiori problematiche e in particolare: a) sperimentare forme di valorizzazione dei servizi ecosistemici forniti dalle risorse naturali, tenendo conto dell’adattamento ai cambiamenti climatici; b) attuare tutte le misure necessarie alla corretta e oculata gestione del bacino fluviale e della risorsa idrica; c) contenere e debellare i fenomeni di bracconaggio faunistico e ittico; d) adottare le scelte produttive o le tecnologie più innovative a minore impatto su suolo, acqua e aria; e) coinvolgere e motivare le comunità e gli operatori economici locali nella tutela, valorizzazione e fruizione delle ricchezze naturali, paesaggistiche e culturali dell’area.

Molto ricco il programma delle 16 iniziative del Delta Green Weekend previste sul territorio tra oggi e domani.

Sabato 1 luglio mattina (a partire dalle 9 e sino alla sera dopo le 19.30) le 15 associazioni promotrici del Patto hanno organizzato 8 appuntamenti in altrettante località in cui presenteranno il Patto del Delta ai Sindaci di Adria, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Rovigo (sulla sponda veneta) e Comacchio, Ferrara e Ravenna (sulla sponda emiliano-romagnola).

A Rovigo (alle ore 11.00 allo stand di piazza Vittorio Emanuele), a Ferrara (alle ore 11.00 davanti al Museo civico di storia naturale) e Ravenna (nell’ambito del convegno che si svolgerè in Comune dalle 9 alle 12.30) sabato 1 luglio si tengono principali incontri con la stampa.

Domenica 2 luglio invece le altre 8 iniziative per tutti i gusti (dalle 8.30 del mattino alle 21.00) saranno focalizzate a Porto Caleri, Oasi di Panarella e Isola Balutin, Porto Levante (Veneto), Cà Vecchia-Punte Alberete, Lido di Classe, Lido di Dante, Porto Garibaldi, Massenzatica (Emilia Romagna) sulla natura del Delta, dai punti di maggior pregio dei litorali, alle zone umide più spettacolari delle due regioni confinanti, con visite guidate a piedi o in battello e aperitivi in natura con prodotti tipici (in allegato il programma con gli appuntamenti più significativi delle due giornate).

Le associazioni scommettono, nella sostanza, su una migliore gestione e valorizzazione naturalistica e paesaggistica di una zona umida di importanza internazionale dove sperimentare concretamente una riconversione ecologica dell’economia, che sappia superare le lavorazioni inquinanti (dismissione della centrale termoelettrica di Porto Tolle) e sostenere le attività tradizionali sostenibili (legate alla pesca piccola e dilettantistica) e l’agricoltura biologica in un quadro di promozione ecoturistica internazionale nei mercati più ricchi del Nord e Centro Europa. In definitiva, il futuro del Delta del Po passa attraverso la capacità delle istituzioni di fare sistema, come dimostra lo stesso successo dell’istituzione nel 2015 del Delta del Po quale area MAB_UNESCO, e permettere, dopo anni di incertezze e indecisioni, quel salto di qualità che il Delta del Po non può più attendere.

 

Delta Green Weekend

Sabato 1 Luglio

Veneto

Rovigo – ore 10.00: Piazza V. Emanuele: gazebo informativo sul Delta. Ore 11.00: presentazione al sindaco del Patto del Delta e conferenza stampa. Ore 11.30: Visita guidata alla mostra fotografica ‘Terra senz’ombra’ a Palazzo Roverella (3€). Coordinamento a cura di WWF, Italia Nostra, Legambiente e con Slow Food e TCI
Adria – ore 9.00, mercato cittadino settimanale: Presentazione al sindaco del Patto Delta Po. Coordinamento a cura di Legambiente con Italia Nostra e WWF
Porto Tolle – ore 10 (P.zza Ciceruacchio, Loc. Cà Tiepolo): Consegna ai sindaci del Patto Delta Po e stand informativo. Coordinamento a cura di WWF, Legambiente e Italia Nostra.
Rosolina – ore 9.00, presentazione del Patto per il Delta e visita guidata dune fossili. Coordinamento a cura di Legambiente con Comitato del Delta
Porto Viro – ore 19.30: ‘Notte di Note’, alla scoperta della fauna notturna presso le dune fossili di Porto Viro, con degustazione prodotti tipici, visite guidate e presentazione del Patto. Coordinamento a di WWF con Le Dune Onlus

Emilia-Romagna

Ferrara – ore 11.00: presentazione del Patto Delta Po e conferenza stampa negli spazi antistanti il Museo Civico di Storia Naturale, via De Pisis 24. A seguire (ore 11.30) visita guidata con gli esperti nel Museo alla biodiversità del Delta (4€, max 30 persone). Ore 10-12 e 15-18: Visita al Giardino delle Capinere, Oasi Urbana LIPU, Via Porta Catena, 118 (tel 0532772077). Coordinamento a cura di WWF e LIPU, con Italia Nostra e Legambiente
Ravenna – ore 9,30 -12.00. Residenza Comunale (p.zza del Popolo, 1): ore 9:30 Incontro con i Sindaci per presentazione Patto per il Delta del Po e ore 11:00 Conferenza stampa. A cura di Legambiente con WWF ed Italia Nostra Lido di Dante – ore 14.30 -17.30. Gazebo informativo e visita guidata alla Pineta Ramazzotti e alla Foce del Bevano. Vigilanza delle aree protette – Coordinamento a cura delle Guardie di Legambiente.
Comacchio – dalle ore 9.00 presidio e/gazebo in Piazza Follegati e consegna al sindaco del Patto Delta Po – Coordinamento a cura di Legambiente

Domenica 2 Luglio

Veneto

Porto Caleri spiaggia – ore 17.00: gazebo informativo presso l’area di tutela del Fratino, liberazione di animali recuperati dal CRAS e consegna del Patto all’amministrazione di Rosolina. A cura di WWF, operatori turistici e balneari locali, Coordinamento a cura di Legambiente e Italia Nostra.
Oasi di Panarella e Isola Balutin – ore 17.00: Oasi aperte al pubblico – Coordinamento a cura del WWF
Porto Levante – ore 8.30-11.30: Birdwalking – passeggiata per il Delta. Ritrovo presso il distributore e passeggiata lungo le valli. Coordinamento a cura di LIPU

Emilia-Romagna

Punte Alberete e Valle Mandriole – ore 9.00 -12.30: Gazebo informativo e visita guidata all’Oasi di Punte Alberete e Valle Mandriole. Coordinamento a cura di Legambiente.
Lido di Dante – ore 9.00 -17.30: Gazebo informativo. Vigilanza delle aree protette (Bevano Nord). Coordinamento a cura delle Guardie di Legambiente.
Lido di Classe – ore 14.30-17.30: Presso la Riserva Statale Naturale (Bevano Sud), gazebo informativo e osservazioni dell’avifauna. Vigilanza a cura delle Guardie di Legambiente.
Porto Garibaldi – ore 15.30 e 19.00 (speciale tramonto): ‘Ali sull’Acqua’, escursione a piedi ed in gommone nel Parco del Delta ferrarese. A cura di Associazione Vitruvio con WWF (Ritrovo in via Matteotti 84, lato banchina. 15€ adulti, 8€ bambini. Prenotazione tel. 329 3659446 -associazione.vitruvio@gmail.com).
Massenzatica – ore 18.30 -21.00: visita al tramonto e aperitivo all’Oasi WWF delle Dune Fossili, Strada Prov. 62, Italba (FE) – Coordinamento a cura del WWF

*In regalo ai partecipanti la Carta Turistica Touring Club del Fiume Po 1:200.000

UN PATTO PER IL DELTA DEL PO

In un delicatissimo equilibrio tra terra e mare, con oltre 300 specie di uccelli, 40 specie di mammiferi e 25 tra anfibi e rettili, che vivono in maniera stabile nei suoi diversi habitat o che vi sostano durante le migrazioni, il Delta del Po è una zona unica per biodiversità su scala europea, in particolare per l’avifauna, e rappresenta il più vasto complesso di zone umide d’Italia. Questa varietà è confermata dall’istituzione di dieci Siti Natura 2000 (SIC e ZPS, Fig. 1) e da più di dieci Zone umide di importanza internazionale instituite ai sensi della Convenzione di Ramsar.

Il Delta del Po, come stimato dall’analisi TEEB (The Economics of Ecosystems and Biodiversity) è un patrimonio comune che produce un valore medio annuo di 16 miliardi di € in servizi eco sistemici (MAB Nomination Form, 2013), che ne conferma la primaria importanza ecologica, economica e sociale su scala locale e globale.

Le azioni di tutela di due diversi parchi regionali, che operano nel Delta da oltre 20 anni (Veneto, dal 1997 ed in Emilia Romagna, dal 1988), non hanno garantito un’efficace tutela della biodiversità né hanno portato, anche per la scarsa dotazione di risorse economiche allocate e di personale assegnato, scoraggiato il gravissimo e diffuso fenomeno del bracconaggio venatorio e ittico anche nelle aree di maggior pregio appartenenti a Rete Natura 2000 .

Il recente riconoscimento nel 2015 del Delta del Po quale area MAB (Man and Biosphere) dell’UNESCO, voluto fortemente dalle amministrazioni e dalle popolazioni locali conferma la volontà diffusa e l’aspirazione ad una gestione integrata delle risorse naturali di questo delicatissimo ambiente naturale in fragile equilibrio per l’apporto degli inquinanti (lo stato ambientale delle acque a monte e a valle dalla foce è valutato “non buono”), l’introgressione del cuneo salino, l’innalzamento del livello delle acque marine dovuto al riscaldamento globale.

Le scommesse per una migliore gestione e valorizzazione, concordate e convergenti, di una zona umida di importanza internazionale dove sperimentare concretamente una riconversione ecologica dell’economia che sappia superare le lavorazioni inquinanti (dismissione della centrale termoelettrica di Porto Tolle) e rinnovare le attività tradizionali sostenibili (legate alla piccola pesca e dilettantistica) in un quadro di promozione ecoturistica internazionale nei mercati più ricchi del Nord e Centro Europa, passa attraverso la capacità delle istituzioni di fare sistema, come dimostra lo stesso successo della proposta MAB_UNESCO.

Le sottoscritte associazioni ritengono che il Delta del Po, possa diventare un’area pilota su scala nazionale, ma di valenza internazionale, dove sperimentare forme di tutela e gestione integrata e dinamica della biodiversità e del territorio, che tengano conto delle necessarie misure di adattamento ai cambiamenti climatici, mirando ad abbattere l’inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria, attraverso politiche attive sostenibili di ri-conversione e ottimizzazione degli impianti industriali e dell’apparto produttivo, della rete civica di depurazione delle acque, delle pratiche agricole anche attraverso la promozione dell’agricoltura biologica e biodinamica.

Le sottoscritte associazioni propongono di:

Favorire l’istituzione del Parco Nazionale del Delta del Po, quale soluzione più efficace per completare e perfezionare il processo avviato con l’istituzione del MAB Unesco, nel rispetto della missione e degli standard vigenti della legge quadro nazionale sulle aree naturali protette n. 394/1991, per superare i limiti dell’attuale modello di governance dei due parchi regionali, affidando a questo, anche attraverso un ampliamento dell’area sinora protetta dai due parchi regionali, la tutela e la gestione dei siti comunitari della rete Natura 2000 istituiti nell’Area del Delta del Po;

Garantire una tutela effettiva della biodiversità. Anche nel caso si proceda alla effettiva istituzione di un vero parco interregionale bisogna che questo abbia come priorità un’efficace conservazione e valorizzazione delle specie e degli habitat del Delta – come viene stabilito dalla legge quadro nazionale e sinora non è stato garantito dai parchi regionali – a partire dall’inclusione nel perimetro dell’area protetta di tutti i siti della rete Natura 2000 attualmente esclusi. Siti che godrebbero di minore protezione se relegati nelle aree contigue;

Procedere alla messa in sicurezza, bonifica e riconversione del sito industriale di Porto Tolle trasformando il sito della ex centrale in un polo scientifico e tecnologico di eccellenza, che possa fornire opportunità di lavoro compatibili con un ambiente unico a livello europeo, attraverso lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili e della chimica verde;

Intraprendere con le amministrazioni pubbliche interessate e il coinvolgimento dei parchi regionali un percorso per la definizione di un Patto Territoriale per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile del Delta del Po che, trovando i suoi presupposti formali nella legge n. 662/1996, istituisca una cabina di regia per l’integrazione tra le politiche delle amministrazioni e degli altri enti ed organismi pubblici competenti, che coinvolga le associazioni ambientaliste, le comunità locali e le parti sociali, per fare del Delta un’area pilota su scala nazionale, nel rispetto delle normative e dei migliori standard comunitari, dove:

a) sperimentare la tutela e la gestione integrate delle risorse naturali e dei servizi ecosistemici forniti dalle zona umida, dedicando particolare attenzione all’adattamento ai cambiamenti climatici;
b) attuare tutte le misure necessarie alla corretta e oculata gestione del bacino fluviale e della risorsa idrica, garantendo un alto grado di naturalità del fiume e la buona qualità delle acque;
c) contenere e debellare i fenomeni di bracconaggio faunistico e ittico;
d) adottare le scelte produttive o le tecnologie più innovative a minore impatto su suolo, acqua e aria;
e) coinvolgere e motivare le comunità e gli operatori economici locali nella tutela, valorizzazione e fruizione delle ricchezze naturali dell’area, sulla base di un approccio nuovo e territorialmente compatibile dell’economia locale.

Le sottoscritte associazioni ritengono nel contempo che:

  1. nel breve periodo, si dovrà limitare l’illegalità e la perdita di biodiversità nell’area protetta ai sensi delle norme nazionali e comunitarie;
  2. nel medio periodo, si potranno sperimentare modelli di riconversione produttiva ecologica e individuare forme di sostegno e di migliore integrazione nel territorio delle nuove attività produttive green, nonché identificare le pratiche più virtuose per la valorizzazione della cultura delle attività tradizionali e dei prodotti locali, con un’attenzione particolare alla promozione dell’agricoltura biologica e biodinamica, anche con la costituzione di un distretto biologico dell’area del Delta del Po;
  3. nel lungo periodo, si auspica la realizzazione di un piano di adattamento per l’intera area del Delta del Po che consenta di affrontare in modo integrato e innovativo la difesa del suolo, la riduzione del rischio idrogeologico e la tutela dei processi ecologici e della biodiversità.