In programma a BolognaFiere dal 27 al 29 marzo, presenti 500 cantine espositrici per una tre giorni di incontri, degustazioni e MasterClass

Una manifestazione che esce dai soliti schemi fieristici: è ambiziosa e rappresenta, anche per il settore vitivinicolo, il primo passo concreto di quella transizione ecologica che caratterizzerà i prossimi decenni. Così è stata presentata questa mattina Sana Slow Wine Fair, primo incontro internazionale della Slow Wine Coalition, in programma a Bologna dal 27 al 29 marzo 2022. Sana Slow Wine Fair nasce dal connubio tra la trentennale esperienza di BolognaFiere nel mondo del biologico con il Salone Internazionale SANA e lo storico impegno di Slow Food sui temi della biodiversità e della sostenibilità ambientale.

L’evento è organizzato da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, in partnership con FederBio e Confcommercio Ascom Bologna, il supporto del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’ICE (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). Per questo appuntamento sono state selezionate 500 cantine provenienti da 18 Paesi che, nella tre giorni bolognese, avranno l’opportunità di incontrare migliaia di operatori del settore e stringere nuove collaborazioni.

All’aspetto fieristico, Sana Slow Wine Fair unisce un’impronta fortemente contenutistica: protagonista della fiera non è, genericamente, il vino, bensì un certo tipo di vino. Che sia buono, pulito e giusto, cioè che sia sostenibile dal punto di vista ambientale, la cui produzione non impatti sul paesaggio in cui si inserisce, e che sia motore di crescita economica grazie al rapporto virtuoso instaurato dalla cantina con i propri dipendenti e con le comunità con essa interagisce.

Alla conferenza stampa ha preso parte anche Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, secondo cui «ci sono cose che non si possono misurare con i dati: penso al valore sociale delle osterie o al vino, che non è soltanto Pil o un prodotto da piazzare sul mercato, ma cultura».

«Il vino può essere un profondo motore di cambiamento – ha aggiunto Domenico Lunghi, Direttore Business Unit BolognaFiere Spa – e siamo sicuri del fatto che le cantine selezionate abbiano caratteristiche uniche. Non soltanto la capacità  di produrre un buon vino, ma anche il loro  essere sostenibili sotto l’aspetto ambientale, paesaggistico e sociale».

Per Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio, «con questa iniziativa si rafforza la collaborazione con Slow Food sancita dal Protocollo firmato due anni fa insieme a BolognaFiere. I tre pilastri del Manifesto Slow Food per il vino buono pulito e giusto  – sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e crescita sociale e culturale delle campagne –, sottoscritto anche da FederBio, rappresentano il fondamento del vino biologico che unisce al valore dell’identità territoriale delle denominazioni d’origine del nostro Paese quello del rispetto dell’ambiente, della biodiversità e della salute, con l’unico logo certificato dall’Unione Europea che premia il lavoro di tanti produttori riscontrando un sempre maggior spazio di mercato».

Sana Slow Wine Fair si apre con un’anteprima di tre convegni internazionali online il 22, 23 e 24 marzo per consentire la più ampia partecipazione possibile del pubblico e il confronto con il maggior numero di delegati dall’Italia e dall’estero. Il via ufficiale è previsto domenica 27 marzo in presenza a BolognaFiere. Ad aprire la manifestazione del vino buono, pulito e giusto un’assemblea plenaria in cui sono rielaborati in un documento unico i temi discussi durante gli incontri online, sintesi della rivoluzione nel mondo del vino che la Slow Wine Coalition desidera portare avanti. L’accesso alla parte espositiva nei tre giorni è riservato agli operatori del settore, ad esclusione della domenica pomeriggio quando la fiera è aperta a tutti gli appassionati, che potranno accedere anche lunedì e martedì, iscrivendosi a una delle 9 masterclass in programma.